In questi giorni di totale caos per l’espandersi e l’aggravarsi dell’emergenza Coronavirus, ecco che tra gli addetti ai lavoro e appassionati di calcio ci si interroga su quando sarà possibile ritornate in campo. Purtroppo fare previsioni a oggi non è facile e certo non sono previsioni dettate dall’ottimismo: stessa aria pare che si respiri anche in casa Uefa, dove le alte sfere si dovrebbero riunisci a breve per rimetter mano al calendario. A lanciare l’indiscrezioni questa mattina è il Corriere dello sport, secondo cui già domani, il presidente Ceferin e altri collaboratori si riuniranno. a Nyon in teleconferenza per ridisegnare una bozza del prossimo calendario per le competizioni europee e non solo.
MARTEDI RIUNUONE A NYON: SERVE UN RIORDINO DI DATE
La mossa è parsa inevitabile: con il rinvio degli Europei al 2021 si pensava di aver già facilitato al massimo la chiusura regolare della stagione, tra coppe Uefa e campionati nazionali. Pure però ad oggi tale scelta potrebbe rivelarsi non più sufficiente: in Europa (e non solo) la pandemia si sta aggravando e pare più che mai difficile che nei vari campionati si possa tornare in campo già per maggio (tenuto conto che la Uefa spinge al massimo per chiudere il tutto entro la data limite del 30 giugno). Tenuto dunque conto dell’impossibilità di scendere in campo a breve (come già paventato anche dalla Lega) come della preferenza data alla conclusione entro fine giugno dei campionati nazionali, ecco che pare necessario un riordino del calendario almeno per le coppe internazionali.
QUALI LE POSSIBILI MOSSE DELLA UEFA
Stando dunque alle ultime indiscrezioni, pare che già domani sul tavolo di discussione vi sia il taglio del numero delle gare di coppe per Champions ed Europa league, come pure la cancellazione della finestra dedicata alle nazionali del 1-9 giugno. Queste soluzioni però potrebbero ancora non bastare e starà alla Uefa proporre formule molto più elastiche per questo tormentato finale di stagione. Dopo tutto ci si è presto resi conto che fissare date invalicabili e limiti netti come fatto finora, non è più una strada percorribile, tenuto conto dell’imprevedibili e gravi sviluppi che l’emergenza coronavirus sta avendo a livello non più solo continentale, ma globale.