Fabio Cannavaro ha parlato dell’emergenza Coronavirus in Cina: come sappiamo, nella Repubblica Popolare la situazione è tornata quasi alla normalità come lui stesso ha affermato in un’intervista rilasciata a Mundo Deportivo. Abbiamo già riportato le parole di Roberto Donadoni, che è appena tornato nella nazione cinese per riprendere il suo lavoro di tecnico dello Shenzhen; anche Cannavaro, che ha vinto il campionato (dopo la Supercoppa) con il Guangzhou Evergrande, si è allineato alle dichiarazioni del suo connazionale affermando che “adesso in Cina si vedono persone nei ristoranti anche senza mascherina”. Il motivo è molto semplice: la popolazione ha seguito le regole e in questo modo hanno sconfitto la pandemia. “La gente lo ha fatto insieme” ha detto, rivelando anche come la Polizia cinese possa arrivare in qualunque momento per verificare che le persone siano effettivamente nelle loro abitazioni. “Possono misurarti la temperatura quando lo decidono; adesso invece penso all’Italia e ai miei parenti”. Già, l’Italia: qui le misure drastiche sono arrivate soltanto da una settimana (qualche giorno prima nelle zone del lodigiano e della Lombardia) ma l’unità di intenti sembra non essere ancora totale.



CORONAVIRUS, CANNAVARO: BISOGNA RIMANERE IN CASA

Fabio Cannavaro dice che “bisogna stare in casa come hanno fatto in Cina, è l’unica cosa da fare”: un messaggio che finalmente, una volta che è stata attivata la quarantena in tutto il Paese, è passato anche in Italia dopo certe diffidenze iniziali. Purtroppo si leggono sempre notizie di persone che violano le ordinanze e si radunano in luoghi pubblici, o magari semplicemente vanno a trovare qualche amico o sono fuori casa senza motivi accertati; l’esempio della Cina, come riportato dal Pallone d’Oro 2006, dovrebbe invece far capire che la pandemia può essere rallentata e fermata soltanto con la piena collaborazione da parte di tutti. “Qui il Coronavirus lo hanno battuto” ha detto l’ex difensore “e certamente non vogliono infettarsi di nuovo”; la situazione in Cina è di una quasi normalità, di un Paese che si sta rialzando tanto che, parlando di calcio, ad aprile si tornerà a giocare. Cannavaro ha ricordato come fino a un mese fa per le strade delle città cinesi non si vedesse nessuno se non le pattuglie della polizia e le ambulanze; adesso se ne sta uscendo, e noi non possiamo che auspicare che anche in Italia la situazione possa essere questa una volta che termineranno le misure drastiche (valutando ovviamente se saranno prorogate).

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