La situazione nelle carceri è tutt’altro che “conclusa” anche se dal Ministero della Giustizia arrivano i dati complessivi della folle giornata vissuta dentro e fuori le prigioni di mezza Italia con scontri tra antagonisti e parenti dei detenuti che si sono aggiunte alle proteste interne dei carcerati: «Sono 22 gli istituti penitenziari interessati oggi da rivolte o manifestazioni di protesta provocate da una parte della popolazione detenuta. In molti istituti la situazione non è ancora rientrata e i disordini sono tutt’ora in corso», spiega la nota del Guardasigilli Bonafede che entro mercoledì ha convocato una riunione straordinaria in Parlamento per dirimere la vicenda della rivolta nelle carceri. Ecco il bollettino, caso per caso: la situazione deleteria a Foggia ha visto detenuti riversarsi in tutto l’istituto e occupando l’intercinta. «Si sono verificate evasioni e 43 detenuti sono stati ricatturati da personale della Polizia Penitenziaria e di altre forze dell’ordine. A Modena rimangono tutt’ora due sezioni detentive occupate dai detenuti. A Roma Rebibbia Nuovo Complesso i detenuti sono arrivati fino all’intercinta e hanno gravemente danneggiato l’intero padiglione G11. A Bologna circa 350 detenuti hanno occupato due sezioni. A Melfi al momento vi sono quattro agenti trattenuti dai detenuti in due sezioni di alta sicurezza. A Rieti l’intero istituto risulta occupato dai detenuti», spiega ancora il Ministero. I disordini si sono poi visti oltre che a Milano San Vittore – con detenuti trasferiti in parte a Opera per le note conseguenze del decreto sul coronavirus – anche a Bari, Palermo Ucciardone, «Santa Maria Capua Vetere (con alcuni detenuti che hanno raggiunto il tetto dell’istituto), Velletri, Prato, Matera, Chieti, Ivrea, Caltanissetta ed Enna» dove sono ancora in corso i disordini dopo un’intera giornata. Infine, a La Spezia, Ferrara, Roma Regina Coeli, Termini Imerese e Trani i disordini sono rientrati dopo poche ore: purtroppo in quasi tutti le carceri coinvolte si registrano ingenti danni alle strutture. (agg. di Niccolò Magnani)



CAOS ANCHE A TRANI: LA RICHIESTA DELL’INDULTO

Rivolta nelle carceri italiane ed evasioni

. Il caos è scoppiato anche in quello di Trani (BT), in Puglia. Una nube di fumo circonda l’intero edificio: stando a quanto riportato da TraniViva, che fa riferimento ad una prima ipotesi, pare che alcuni detenuti abbiano appiccato un incendio sulla scia di una protesta cominciata nella giornata di ieri. In molti avrebbero urlato contro le guardie per far valere le proprie ragioni, poi sono saliti sul tetto in protesta. Le forze dell’ordine sono arrivate sul posto: pattuglie di carabinieri stanno cercando di mantenere l’ordine, mentre un elicottero si è alzato in volo per controllare la zona. I detenuti sono infatti saliti sul tetto dell’edificio, come mostrano le immagini trasmesse in diretta dal portale tranese. C’è chi chiede l’amnistia e chi lamenta la paura del contagio del Coronavirus e le restrizioni ai colloqui con i parenti. Clicca qui per il video della protesta a Trani. (agg. di Silvana Palazzo)



RIVOLTA NELLE CARCERI, CAOS A REBIBBIA

Dal San Vittore di Milano fino al carcere di Pavia dove sono stati addirittura sequestrati due agenti: la rivolta delle carceri in Italia sta divenendo qualcosa di incontenibile a livelli “normali” e per questo le forze dell’ordine sono in movimento verso le 27 carceri dove sono scoppiate a più riprese rivolte, proteste e scene di panico tanto per il “caos” coronavirus quanto per la richiesta sempre più potente di “indulto” a seguito dell’emergenza sanitaria. A Rebibbia, Roma, il panico ha portato all’assalto delle infermiere dove sono stati appiccati anche diversi incendi: si teme l’evasione di alcuni detenuti nel caos, così come avvenuto a Foggia, oltre a diverse vittime (Modena). Il pericolo è poi anche quello di detenuti che nella ressa ingurgitino metadone in preda alla crisi di astinenza da droga; «una bomba a orologeria che purtroppo è esplosa. l ministro Bonafede non ha mai risposto agli allarmi, e ora si è diffusa la rivolta dei detenuti in tutto il Paese. Solidarietà alla Polizia Penitenziaria e grazie alle donne e agli uomini in divisa: molti di loro sono rientrati in servizio per aiutare i colleghi in un momento drammatico. Nessuno provi a spalancare i cancelli delle galere con la scusa delle rivolte», attacca l’ex Ministro Matteo Salvini. Il Garante nazionale delle persone private della libertà personale, Mauro Palma, esprime forte preoccupazione per quanto sta avvenendo praticamente in tutta Italia: «proteste sfociate talvolta in violenze inaccettabili, con conseguenze gravissime, prime fra tutte la morte di alcune persone detenuti». (agg. di Niccolò Magnani)



RIVOLTA AL SAN VITTORE DI MILANO

Sono in tutto 27 le carceri italiane che in queste ultime ore sono state coinvolte da proteste e vere e proprie rivolte alcune anche con esiti drammatici. Molti chiedono l’amnistia per paura di essere contagiati, altri protestano contro la serie di restrizioni ai colloqui con i parenti, adottate sempre in funzione dell’emergenza sanitaria. La rivolta più violenta si registra a Foggia, come spiega Il Fatto Quotidiano, dove in tanti hanno tentato l’evasione. Una ventina sono riusciti comunque a fuggire disperdendosi poi nei quartieri limitrofi. Nel quartiere Villaggio Artigiani si stanno vivendo attimi di terrore in quanto alcuni degli evasi hanno preso d’assalto le auto parcheggiate in strada. Caos anche a Milano, a San Vittore, dove la protesta è esplosa in mattinata con molti detenuti che hanno preso il terzo o quinto raggio distruggendo ambulatori. Circa una quindicina di loro sono saliti sul tetto con volto nascosto urlando “Libertà, vogliamo la libertà” e invocando anche con degli striscioni l’indulto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

A MODENA 6 DETENUTI MORTI

E’ un bilancio pesantissimo quello relativo alla rivolta dei detenuti nel carcere di Modena avviata ieri pomeriggio contro le misure restrittive per i colloqui contenute nel nuovo decreto contro il Coronavirus. Secondo fonti della Questura modenese citata da Repubblica.it, sarebbero attualmente sei i detenuti che hanno perso la vita. Inizialmente erano stati comunicati tre morti dall’amministrazione penitenziaria, sul cui corpo non sarebbe stato evidenziato alcun segno di lesione. Due detenuti, infatti, sarebbero morti per uso di stupefacenti mentre un terzo sarebbe stato ritrovato cianotico per cause ancora non note. I danni nel carcere di Modena restano molto importanti e attualmente è in corso la bonifica dei locali ed il trasferimento dei detenuti in altre strutture. Intanto, la procura di Modena ha aperto una inchiesta per resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata. Stando a quanto emerge dalle fonti del penitenziario, le prime tre morti non sarebbero collegate alla rivolta messa in atto ieri sebbene gli accertamenti siano iniziati da poco. In mattinata è prevista in prefettura a Modena una riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, per fare il punto sul tema Coronavirus.

CORONAVIRUS, RIVOLTA CARCERE MODENA: CAOS NEL RESTO D’ITALIA

E’ caos nelle carceri italiane sul tema Coronavirus. La rivolta scoppiata ieri pomeriggio a Modena è stata definita “molto violenta”. Il personale del carcere era stato fatto uscire mentre due agenti sono rimasti lievemente feriti. Al momento a Modena sarebbero stati trasferiti circa 80 detenuti in altre carceri, ovvero coloro che avevano tentato di raggiungere il cortile per tentare di evadere. L’allarme era stato lanciato domenica pomeriggio anche dall’Osapp che aveva indicato situazioni delicate anche in altre carceri italiane: “A seguito delle modifiche introdotte dal governo rispetto alle modalità di colloquio nelle carceri tra detenuti e familiari a causa dell’infezione da coronavirus, sono in corso proteste dei detenuti negli istituti penitenziari di Napoli Poggioreale, Modena, Frosinone, Alessandria San Michele; battiture delle inferriate sono inoltre in atto da parte dei detenuti di Foggia e Vercelli. Mentre domenica mattina un centinaio di persone hanno richiesto di effettuare i colloqui presso la Casa Circondariale di Napoli Secondigliano stazionando per alcune ore”, aveva dichiarato il segretario generale Leo Beneduci. Sommossa esplosa nella serata di ieri anche nel carcere di Reggio Emilia dove sarebbero stati coinvolti altri 150 detenuti. Tre sezioni avrebbero subito danni con incendi a materassi, lancio di oggetti e rottura di arredi. Infine a Palermo LaSicilia.it evidenzia un tentativo di evasione all’Ucciardone da parte di alcuni detenuti, poi bloccati dalla polizia penitenziaria. Proteste contro lo stop alle visite in carcere per l’emergenza Coronavirus erano scattate anche al Pagliarelli, il secondo carcere di Palermo.

RIVOLTA ANCHE A MILANO

In corso una rivolta nel carcere di San Vittore, nel centro di Milano: alcuni detenuti sono saliti sul tetto dove stanno bruciando suppellettili e altre cose. I disordini per le norme contro la diffusione del Coronavirus arrivano anche nella casa circondariale milanese? Non è ancora chiaro se la protesta sia legata alla sospensione dei colloqui con i parenti. Di fatto è cominciata la protesta. Stando a quanto riportato da Repubblica, la polizia penitenziaria sta intervenendo in questi minuti per sedare i disordini scoppiati nei reparti. L’agitazione sarebbe scoppiata verso le 8 della mattina di oggi, lunedì 9 marzo 2020, nel terzo raggio. Secondo i primi racconti frammentari dei testimoni, riferiti da Business Insider, i detenuti avrebbero devastato gli ambulatori dopo aver preso tutti i farmaci, tra cui il metadone di cui fanno uso molti altri detenuti nelle sezioni che però non sono in rivolta. Il personale sanitario e i volontari sono stati fatti evacuare, quindi al momento alcuni stazionano all’esterno del carcere. «Non sono spaventata, è il mio lavoro. È tutto così triste», ha dichiarato una dottoressa scortata fuori da una guardia carceraria. Una suora invece uscendo ha dichiarato che i detenuti chiedono amnistia e indulto. (Aggiornamento di Silvana Palazzo)

VIDEO RIVOLTA CARCERE TRANI