La pandemia di coronavirus attualmente in corso, rischia di creare migliaia di vittime, e nel contempo, un danno immane per l’economia, forse come mai avvenuto prima d’ora. Ne è convinta l’Organizzazione del Lavoro, istituzione che riunisce governi, sindacati e organizzazioni degli industriali di ben 187 paesi, che ha commissionato uno studio in cui si sottolinea come vi sia il serio rischio di perdere ben 25 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo. Un dato devastante che andrebbe ad aggiungersi alle già 188 milioni di persone senza lavoro del 2019 in tutto il globo. C’è quindi il rischio, nel caso in cui questi numeri venissero confermati, che si superi il numero di disoccupati della precedente crisi economica del 2008, che portò a ben 22 milioni di persone senza un posto fisso. Guy Ryder, direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, ha quindi snocciolato quali potrebbero essere i settori maggiormente colpiti da questa crisi senza precedenti: “I comparti più toccati saranno il turismo, i trasporti ma anche l’industria dell’automobile”.



“CORONAVIRUS SARA’ CRASH-TEST INQUIETANTE PER L’ECONOMIA”

3100 miliardi di euro entro la fine di questo anno decisamente nefasto. Nel contempo, a causa delle perdite reali nel mondo del lavoro, diminuiranno i consumi e i servizi, e di conseguenza tutto ciò impatterà sulle imprese e sulle economie nazionali. Dopo la crisi, inoltre, si creeranno milioni di “lavoratori poveri” (quelli che guadagnano meno di 2.90 euro al giorno), in una cifra che si stima fra gli 8 e i 35 milioni, a discapito invece delle precedenti stime, che parlavano di una cifra totale di 630 milioni, in diminuzione di 14 milioni di unità. “Prendendo esempio da quanto accadde nel 2008 – conclude Ryder – è di fondamentale importanza proteggere il salario dei dipendenti e cercare di salvare i posti di lavoro”.

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