E’ molto interessante quanto comparso su Snopes, un portale che – come riportato nel sommario – si occupa di fare chiarezza su indiscrezioni e false informazioni “mentre i governi combattono la pandemia da Covid-19”. Questa volta l’oggetto della discussione è un meme che circola sul web, e che riguarderebbe il susseguirsi di pandemie esattamente ogni 100 anni. A nostro giudizio è assolutamente centrale quanto riportato sul sito, ovvero che è un fenomeno comune quello che vuole, durante le crisi come i disastri ambientali, gli attacchi terroristici o appunto epidemie, la creazione di un “modello” (traducendo dall’inglese “pattern”) che possa rendere “naturale, prevedibile e gestibile” il fenomeno in questione. Anche stavolta è stato fatto con il Coronavirus, ma per un’analisi più approfondita bisogna partire dal meme.
CORONAVIRUS, LA BUFALA DEI 100 ANNI
Il suddetto meme cita quattro pandemie nella storia, con tanto di date: la peste del XVIII secolo, il colera di inizio Ottocento, l’influenza spagnola del secolo seguente e, appunto, il Coronavirus di questi mesi. Ogni singolo avvenimento si fa riferire all’anno 20 del secolo, da cui la tesi per cui “sembra che la storia si ripeta ogni 100 anni”. Ora, riportando quanto esplicitato da Snopes, in sé non si può dire che il modello sia falso: effettivamente tutte queste pandemie si sono verificate nel periodo indicato. Tuttavia, il sito (che è decisamente chiaro e procede per punti) ci dice perché il meme non ci stia avvisando di una nuova ondata pandemica nel 2120 o che il Coronavirus fosse previsto: in che modo? Semplice: innanzitutto si prendono in considerazione solo gli avvenimenti dal Settecento in avanti, un po’ pochi per creare un reale modello e tralasciandone altri come la peste nera del 1300 (scoppiata nel 1347). A proposito della quale va anche detto che le stime parlano di oltre la metà della popolazione europea (50 milioni di persone): nettamente di più rispetto alla Grande Peste di Marsiglia – quella in esame – che fu circoscritta e uccise 100 mila persone.
Volendo sorvolare sulle motivazioni geografiche (che effettivamente potrebbero essere “relative” o “secondarie”), all’interno delle crisi sanitarie riportate dal meme bisogna dire che l’anno 20 non sarebbe un fattore così netto: lo stesso Coronavirus per esempio è stato dichiarato pandemia nel marzo 2020 ma era esploso già alla fine del 2019, mentre il colera va dal 1817 al 1824 e l’influenza spagnola era arrivata alla sua morsa finale nel 1920. Vero, l’anno in questione c’è comunque, ma questo dato unito a tutto il resto contribuisce a “indebolire” la tesi dei 100 anni rendendola già meno ferrea rispetto a come viene presentata. Soprattutto, il punto focale – ne accennavamo in precedenza – è che dall’analisi sono state escluse le pandemie non collimanti con il dato: dove sono per esempio la febbre tifoide del 400 Avanti Cristo, il Morbo di Giustiniano o ancora il tifo del XV secolo? Conclusione: è difficile considerare fondata in maniera scientifica o razionale una teoria che esclude volontariamente alcuni fattori, pertanto bisogna sempre diffidare di chi cerca di piegare la realtà alle sue convinzioni, nella speranza (per quanto umana sia) di poter controllare avvenimenti negativi.