Intenso e prezioso il lavoro degli scienziati italiani sul Coronavirus. Con uno studio hanno ricostruito la “storia” di Covid-19, ma hanno anche ottenuto la mappa genetica completa dei ceppi SarsCoV2 che sono in circolazione nel nostro Paese. In quest’ultimo caso il merito va ai ricercatori dell’Università Statale di Milano e dell’ospedale Sacco, coordinati da Gianguglielmo Zehender, Claudia Balotta e Massimo Galli. Lo studio dimostra la “parentela” con i virus in circolazione all’estero e conferma l’origine dalla Cina. Lo annuncia l’Ansa, spiegando che si tratta dello stesso gruppo di ricercatori che avevano isolato i tre ceppi del Coronavirus tra quelli circolanti nell’area di Codogno. Sempre secondo questo studio, il nuovo Coronavirus circolava in Italia, così come in altre nazioni, già diverse settimane prima che fosse identificato il “paziente 1” nel Lodigiano. Smentita dunque l’ipotesi della possibile esistenza di un “ceppo italiano”: dall’analisi filogenetica dei primi tre genomi completi dell’agente patogeno è emerso che sono nel cluster di genomi isolati in Germania e Finlandia, oltre che nell’America centrale e meridionale.



CORONAVIRUS, CEPPO ITALIANO NON È DIVERSO DA QUELLO DELLA CINA

L’Istituto Spallanzani di Roma ha isolato il virus cinese: si tratta di quello che ha colpito la Cina partendo dalla zona di Wuhan. L’ospedale Sacco di Milano ha isolato quello di pazienti dell’area di Codogno, paese focolaio dell’infezione nel nostro Paese. Invece il San Raffaele è riuscito a isolare quello che si è sviluppato nell’area di Milano. Dalla sequenza genetica emerge la conferma dell’origine dalla Cina. Inoltre, il Coronavirus circolava in Italia già molte settimane prima del ricovero del 38enne di Codogno, e così anche in altri Paesi al di fuori della Cina, epicentro dell’epidemia. L’équipe, che ha isolato i tre ceppi di Coronavirus che attualmente circolano in Italia, ha scoperto quindi che appartiene al cluster di genomi isolati all’estero e a quello ottenuto nell’area del Lodigiano. L’analisi in corso di ulteriori genomi permetterà agli scienziati di ottenere stime più precise sull’ingresso del virus in Italia e sulle possibili vie di diffusione. A proposito dei tre ceppi di virus isolati in Italia occorre fare una distinzione.

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