L’allarme Coronavirus sbarca in Italia ufficialmente e dopo l’annuncio di ieri del Premier Conte sui primi due casi verificati di contagio del virus proveniente dalla città di Wuhan (qui tutti i dettagli con gli ultimi aggiornamenti, ndr) il traffico aereo dalla Cina è stato definitivamente bloccato. E così questa mattina gli ultimi voli sono atterrati a Milano Malpensa e Roma Fiumicino, con immediati test sul 2019-nCoV (Coronavirus) su tutti i passeggeri, al momento risultati per fortuna completamente negativi. Haikou-Chongqing, Hangzhou, Hong Kong, Guangzhou e Tapei: sono questi gli ultimi volti in arrivo dalla Cina a Roma, con circa 1000 passeggeri controllati a fondo prima di aver il permesso di uscire dall’aeroporto. Il blocco aereo annunciato ieri da Conte vede quindi effetto immediato di stop, con tanto di controllo di sicurezza: nel frattempo però gli italiani provenienti da Wuhan andranno nella struttura Cecchignola di Roma per la quarantena prevista dall’iter sanitario del Ministero, onde evitare possibili contagi e incubazioni del tremendo virus che al 31 gennaio 2020 ha fatto finora 213 morti, tutti in Cina. Come riporta il Messaggero, tanto nello scalo di Milano quanto a Roma ai passeggeri e al personale di bordo è stata misurata per tre volte la temperatura, mentre dei medici sono saliti con mascherine e tute a bordo dell’aereo prima dello sbarco. «È stato poi consegnato un vademecum con le indicazioni dei presidi a cui rivolgersi in caso si avvertissero sintomi sospetti di coronavirus», sottolineano i colleghi del Messaggero che avvertono però anche dei forti rischi su altri passeggeri.



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CORONAVIRUS, OK TEST PER I CINESI SBARCATI A FIUMICINO

L’allarme pandemonio

vede giustamente alcuni passeggeri che lamentano la scarsità di controlli alle frontiere estere: «Abbiamo fatto presente alla Dogana che siamo stati quattro giorni in Cina e in una provincia dove il Coronavirus ha fatto 28 morti, ma non siamo stati sottoposti a nessun tipo di controllo. Ci hanno detto che se non li hanno fatti prima, potevamo uscire tranquillamente», racconta un passeggero sbarcato da Bangkok. Intervistato dall’Ansa al suo arrivo a Milano Malpensa nell’ultimo volo prima del blocco aereo totale dalla Cina, un imprenditore vinicolo 34enne con moglie cinese racconta così la battaglia contro il Coronavirus che si sta combattendo in Cina dove lì si i controlli «sono pazzeschi». Secondo l’imprenditore «lì controllano la febbre anche per entrare in banca, nei negozi. Rispetto alla mobilitazione del 2003 questa è più importante. Le notizie che arrivano e sono diffuse dai media sono abbastanza terrificanti ma io credo che parlare di prevenzione sia meglio che creare panico». Sia a Milano che a Roma, tutti i viaggiatori in arrivo dalla Cina raccontano ai giornalisti di doppi test per rilevare la temperatura e misure molto dettagliate per evitare pericolo di contagio: c’è chi piange perché è riuscito a raggiungere l’Italia appena in tempo, chi racconta di scenari difficili nelle città cinesi e chi ringrazia le autorità italiane per l’accuratezza dei test e delle misure intraprese. Un Coronavirus sempre più stato di emergenza nazionale, come riferito dal CdM questa mattina, nei limiti però del logico e sensato: seguire le istruzioni e non pensare di essere in un film post-apocalittico.



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