E’ sempre caos anche nel mondo del ciclismo, toccato profondamente, come moltissimi altri sport, dallo stop totale per l’espandersi dell’emergenza coronavirus. Dopo anche la decisione dell’UCI di prolungare la sospensione di tutte le attività agoniste fino al 1 di agosto, si sta rendendo sempre più complicato fissare un calendario alternativo per questa stagione 2020, interrotta quando era ancora agli esordi. Come abbiamo ricordato giorni nei giorni scorsi, è piena intenzione della federazione assicurare i Campionati Nazionali e i Mondiali, ma pure spazio per Grandi Giri e classiche monumento che sono ad ora “rinviate a data da destinarsi”. Pure però il compito si sta rendendo sempre più complicato, con organizzatori che non vogliono vedersi ridimensionare la corsa e rivalità mai sopite, oltre che grandi difficoltà anche logistiche a riorganizzare grandi eventi (con grandissima affluenza di pubblico, per cui sarebbe impossibile salvaguardare le norme di distanziamento), viste le restrizioni imposte dai singoli stati.
CORONAVIRUS CICILISMO: VUELTA E GIRO ASSIEME?
Tenuto conto di tutti questi elementi, capiamo che sia quasi impossibile provare a stilare un calendario delle competizioni, anche se l’UCI, come riferito prima, ci ha riservato alcuni paletti, per ora resistenti. Programma alla mano segnaliamo infatti che per la Federciclismo internazionale rimane prioritario la disputa dei Campionati Nazionali, fissati per il 21-28 agosto e dei Mondiali, che resistono il 20-27 settembre. Oltre UCI e l’ASO hanno già ricollocato uno dei grandi giri ovvero il Tour de France, (previsto dal 29 agosto al 20 settembre), ma devono ancora trovare spazio per il Giro d’Italia e Vuelta: due eventi che, a non volerli ridurre, rischiano addirittura di sovrapporsi, sia pure per pochi giorni. Ad oggi infatti la corsa rosa potrebbe avere luogo solo sul suolo nazionale, dal 3 al 25 ottobre, slot che pure ASO starebbe valutando per disputare la corsa spagnola (con l’esigenza di non chiuderà troppo in là, nel mese di novembre). Nel mezzo chiaramente le classiche monumento che, tolto alcune gare che verranno ricollocate in calendario in preparazione dei grandi giri, dovranno per forza svolgersi in contemporanea anche alle prove a tappe. Sarà dunque ben difficile per team e federazioni programmare la stagione 2020 del ciclismo, tra l’altro sempre più a rischio.