In questi giorni drammatici per il perdurare dell’emergenza coronavirus, anche nel ciclismo sono ben pochi ancora gli eventi che rimangono ancora in calendario e uno di questi è certamente il Tour de France, per cui sia l’ASO che organizza la corsa, che il Governo francese, vi sono ancora grandi chance che abbia luogo il prossimo giugno-luglio. Anzi già nei giorni scorsi era ferma la volontà da parte dell’Amauri Sport Organisation che la 107esima edizione della Grande Boucle abbia luogo nei giorni concordati, pur aprendo all’ipotesi di una versione ridotta della corsa. Ma pure la gravissima crisi per la pandemia da Covid-19 che ha colpito anche la Francia, lascia ben poche speranze per quella che è una delle tre classiche del ciclismo mondiale. Pure però la speranza è l’ultima a morire, anche per l’ASO, che ha fissato solo al prossimo 15 maggio l’ultima decisione per quanto riguarda del rinvio del Tour de France per l’emergenza coronavirus o meno.



CORONAVIRUS CICILISMO, RINVIO TOUR DE FRANCE? PARLA ALAPHILIPPE

Una mossa logica quella del comitato organizzativo dunque, quella di fissare una dead line, ma che pure non pare sufficiente a diffondere ottimismo per quello che sarà il destino della Grande Boucle. Dopo anche il rinvio del Giro d’Italia, infatti la stessa Uci , nella persona del presidente Brian Cookson si è mossa per la riduzione della durata dei Grandi Giri, dalle classiche tre a due settimane , se non per il rinvio degli eventi, magari per la finestra estiva, da fine luglio in avanti. Pure però l’Aso, in accordo con il ministero dello sport francese proseguono per la loro strada, proponendo anche un Tour de France a porte chiuse: un’ipotesi che però non ha incontrato il favore dei comuni su cui passeranno i protagonisti della corsa gialla. E che neppure è piaciuta ai ciclisti. Julien Alaphilippe, quinto al Tour del 2019, a RMC sport ha affermato a tal proposito: “Se dobbiamo farlo, lo faremo, ma preferirei immaginare che il virus sparirà e lo faremo con il pubblico. Per me, il Tour è il Tour, e se si svolge è la cosa migliore. Ma un Tour senza un pubblico non sarebbe lo stesso”.

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