La prima a capitolare è stata la Milano Sanremo, sia perché in Italia l’epidemia di Coronavirus è scoppiata prima rispetto agli altri Paesi europei, sia per ragioni di calendario. Il ciclismo però paga un prezzo altissimo a questo Coronavirus che non ha dato scampo anche al Giro delle Fiandre e poi anche a Parigi Roubaix e Liegi Bastogne Liegi, che sono state ufficialmente rinviate a data da destinarsi con un comunicato diffuso nel tardo pomeriggio di ieri. Le cancellazioni di corse non si contano nel ciclismo a causa del Coronavirus: ricordiamo naturalmente la Strade Bianche e la Tirreno Adriatico, ma anche il Giro di Catalogna e tutte le classiche del Nord previste nelle prossime settimane, tra cui Gand Wevelgem, Amstel Gold Race e Freccia Vallone. Inoltre, come è noto le prospettive non sono buone per il Giro d’Italia, che come minimo slitterà più avanti nel calendario: ma sono le quattro classiche Monumento a consentirci di fare un tuffo nella grande storia con un dato impressionante. Risale infatti al 1916 l’ultima volta in cui Sanremo, Fiandre, Roubaix e Liegi saltarono tutte e quattro, per una primavera totalmente priva delle sue classiche più ambite.
CORONAVIRUS CICLISMO: UNA PRIMAVERA STORICA SENZA TUTTE LE CLASSICHE
Naturalmente allora era stata la Prima Guerra Mondiale a bloccare tutte le corse che già allora caratterizzavano la primavera del ciclismo. Nel 1915 si era salvata la Milano Sanremo, chiaramente grazie al fatto che l’Italia non era ancora entrata in guerra, ma il dato più interessante è che durante il conflitto le due classiche italiane riuscirono quasi sempre ad essere disputate: il Giro di Lombardia non si interruppe mai e fu infatti l’unica classica disputata nel famigerato 1916 (vinse Leopoldo Torricelli), poi nel 1917 e nel 1918 si riuscì a correre anche la Milano Sanremo e di conseguenza l’unica primavera completamente vuota fu appunto quella del 1916, nonostante Fiandre, Roubaix e Liegi poterono ricominciare solamente nel 1919. Durante la Seconda Guerra Mondiale invece fu il Giro delle Fiandre a non interrompersi mai, garantendo la continuità mentre le altre classiche proseguirono a singhiozzo – ad esempio in Italia si riuscì a correre fino all’8 settembre 1943 ma della Sanremo saltarono le edizioni 1944 e 1945, mentre dal 1940 al 1942 ci furono tre anni vuoti per Roubaix e Liegi, che sarebbe poi saltata anche nel 1944. Innanzitutto l’auspicio è che il Giro di Lombardia possa disputarsi regolarmente, grazie alla sua collocazione in autunno, evitando così un dolorosissimo “zero” che renderebbe il 2020 peggiore addirittura del famigerato 1916, vedremo poi se le quattro classiche di primavera riusciranno a trovare una collocazione alternativa nel corso di questa stagione così complicata.