Il perdurare dell’emergenza sanitaria per la pandemia da coronavirus sta mettendo in ginocchio anche il mondo del ciclismo professionistico, tra gare saltate e grandi eventi già cancellati, come pure lo slittamento dei Giochi Olimpici. A lanciare l’allarme ieri è stato, al termine di una riunione di emergenza, lo stesso presidente dell’UCI David Lappartient “La nostra Federazione sta attraversando una crisi senza precedenti dai tempi della seconda guerra mondiale. L’inattività sta mettendo in crisi corridori, squadre, organizzatori e sponsor del ciclismo”. Il contesto è facile da capire: solo in Italia sono saltate le prime classiche della primavera e pure per il momento rimane “rinviato a data da destinarsi” il Giro d’Italia. Di fatto per il calendario mondiale del ciclismo, già un buon 30% degli eventi (circa 650 ) sono stati rinviati o cancellati da marzo ad agosto (e molti altri rischiano di saltare, come il Tour de France) e questo non può che aver avuto un impatto pesantissimo, anche da punto di vista economico, per la federazione, come organismi nazionali, team, corridori e sponsor del ciclismo. Ecco perché di fronte a tale complicata situazione, l’UCI ieri ha richiamato all’unità, annunciato però nel contempo misure drastiche “se vogliamo ricostruire il ciclismo dopo l’emergenza Covid-19″.



CORONAVIRUS CICLISMO, L’UCI: SALVIAMO I MONDIALI

Ma come dunque la federazione internazionale si sta preparando per il dopo emergenza, pur consci che non vi è ancora una data certa per il rientro in strada e dunque per la ripartenza della stagione? Ecco che proprio in tal senso, l’UCI ieri ha annunciato la creazione di un gruppo di lavoro per venir incontro ai problemi anche economici di team e ovviamente per studiare un nuovo programma per quello che sarà il 2020 del ciclismo. Ma non solo: già infatti il direttivo dell’UCI ha promosso alcune misure economiche importanti per ridurre le spese, come il ricorso ad ammortizzatori social e il taglio volontario degli stipendi dei dirigenti, oltre che un piano generale di revisione delle spese. La volontà della federazione rimane certo quella di ritornare appena possibile in strada, sempre che ve ne siano le condizioni: e pure vi è grande apprensione per quello che sarà l’appuntamento cardine della stagione iridata, ovvero i Mondiali di Aigle-Martigny, al momento confermati il 20-27 settembre, che però l’UCI vuole a tutti i costi salvare.

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