L’emergenza coronavirus preoccupa gli italiani ed i recenti sondaggi lo hanno confermato. Ma quali sono le città più “ipocondriache”? Lenstore ha analizzato la provenienza di coloro che hanno più volte cercato i sintomi su Google ed è stata stilata una classifica. Ebbene: le tre città italiane con il maggior numero di persone che hanno ricorso a Google per un’autodiagnosi sono Torino (95%), Bari (94%) e Reggio Calabria (93%). Un’altra analisi dei dati di Google mette in evidenza che le tre città con la percentuale maggiore di intervistati che manifestano la tendenza di trarre la conclusione peggiore quando si ricorre all’autodiagnosi sono Torino (35%), Genova (34%) e Palermo (31%).



Anche senza l’emergenza coronavirus tantissimi italiani fanno prima ricorso all’autodiagnosi su Google e l’analisi di Lenstore lo conferma pienamente: quasi 9 italiani su 10, l’87%, ha ammesso di aver cercato i sintomi di un malessere prima di recarsi da un dottore. Solo il 6% ha dichiarato di non aver mai digitato su Google i sintomi di un malessere fisico, mentre il restante 7% chiama in causa gli intervistati che hanno cercato su Google i sintomi di un malessere ma dopo aver contattato un medico.



Passando alle fasce d’età, scopriamo che il 93% di chi ha tra i 25 ed i 34 anni cerca i sintomi di un malessere su Google prima di aver consultato un dottore, percentuale che scende al 75% tra chi ha più di 55 anni. Ma quanti si rivolgono ad uno specialista dopo aver effettuato un’autodiagnosi su internet? La percentuale è piuttosto alta, per la precisione il 64%. Solo il 7%, invece, lo fa raramente o non lo fa mai, affidandosi di fatto a Google.

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