Gli Stati Uniti non invieranno più ai loro alleati e partner all’estero aiuti sanitari per far fronte all’emergenza Coronavirus in atto. E’ quanto ha fatto sapere la Cnn citando fonti del Congresso e motivando la decisione dell’amministrazione Trump con le gravi carenze interne. Il deficit di mascherine, respiratori ed altri dispositivi protettivi sarebbe tale al punto che gli Usa, la maggiore potenza al mondo, avrebbe accettato persino gli aiuti sanitari dalla Russia. Questo evidenzia ulteriormente la gravità della situazione negli Stati Uniti dove i morti salgono sempre di più arrivando a superare la soglia dei 5000. A New York, la città maggiormente colpita dall’emergenza Coronavirus, si contano al momento 45 obitori mobili mentre i forni crematori non si fermano, operando 24 ore su 24 a causa del numero crescente di decessi che solo nella metropoli se ne contano 2.373, (391 solo nelle ultime 24 ore). I contagi accertati sono attualmente 92.381, quasi la metà di tutti gli Stati Uniti. Una situazione preoccupante che ora va ad incidere anche sul fronte lavoro che preoccupa sempre di più.
CORONAVIRUS, CNN “USA STOP AIUTI SANITARI A ALLEATI”: GRAVI CARENZE
Solo la scorsa domenica Donald Trump aveva annunciato aiuti sanitari all’Italia per 100 milioni di dollari, compreso l’invio di kit per i test veloci. Parlando della produzione di ventilatori polmonari aveva detto: “Ne faremo in abbondanza, potremo inviarli anche a Italia e Spagna”. Era stato sempre il presidente Usa ad annunciarlo nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca asserendo di aver reso partecipe della sua decisione anche il nostro premier Conte. A quanto pare però ci sarebbe stato un cambio di rotta anche alla luce della crescita repentina dei decessi da Coronavirus e dell’aumento dei casi negli Stati Uniti. Lo rivela la Cnn che pone l’accento anche sulla preoccupante situazione nel campo del lavoro: a causa della crisi causata dal Coronavirus le richieste di disoccupazione sono arrivate a 6,648 milioni al 28 marzo. Un numero mai registrato nella storia, nota la Cnn che commenta così i dati diffusi dal dipartimento del Lavoro.