La seconda ondata del coronavirus colpirà il Sud Italia a gennaio. Lo sostiene uno studio riservato commissionato da Forza Italia ad un’agenzia di ricerca che sembra evocare uno scenario agghiacciante per il Mezzogiorno. Se la prima ondata del virus è partita da Est e ha colpito il Nord Italia, la seconda – stando alle elaborazioni degli esperti sulla pandemia – muoverà dall’Africa e dalle Americhe. Secondo quanto riportato da La Stampa, chi ha avuto modo di leggere il dossier nel partito di Silvio Berlusconi è letteralmente raggelato. Una profezia “agghiacciante”, quella formulata dall’agenzia cui è stato commissionato lo studio, ancora di più considerando le deficienze strutturali di un sistema sanitario che in molte Regioni del Meridioni non sarebbe certamente in grado di supportare la pressione che la pandemia potrebbe provocare.



“CORONAVIRUS: SECONDA ONDATA AL SUD DA GENNAIO”

L’allarme generato dal dossier avrebbe già dato il via ad una consultazione ristretta dai dirigenti nazionali di Forza Italia e i governatori di centrodestra del Sud, molti dei quali appartenenti proprio al partito di Silvio Berlusconi. Obiettivo: tentare di muoversi per tempo e organizzare una risposta adeguata del sistema sanitario, pur consapevoli che realtà sulla carta ben più strutturate di quelle del Meridione hanno sofferto, se non rischiato totalmente il collasso, durante il picco epidemico. Tra gli scenari ipotizzati nel corso di questa consultazione anche l’ipotesi di una chiusura dei confini, per tentare di limitare il contagio, da prolungare necessariamente almeno fino alla primavera 2021. Ovvio che i modelli elaborati dallo studio possano tenere conto soltanto fino ad un certo punto della “variabile umana”, compresa la possibilità che per allora sia stato già trovato un vaccino.



CORONAVIRUS, LO STUDIO RISERVATO DI FORZA ITALIA

Lo studio riservato arrivato sulle scrivanie dei dirigenti di Forza Italia ha esaminato anche la situazione economica del Paese e anche in questo caso i dati non sono per niente incoraggianti. I numeri parlano di un milione e settecentomila Pmi a rischio default finanziario. Horror anche la previsione sul Pil: il prodotto interno lordo scenderà ben oltre il -9% ipotizzato dal Fondo monetario, ma precipiterà a -14,7%. A risentirne saranno quasi 6 milioni e mezzo di italiani che perderanno il lavoro, con un tasso di povertà che aumenterà al 22,7%. Numeri a dir poco inquietanti, che rischiano di mettere a repentaglio la tenuta sociale oltre che quella politica. In molti dubitano che il governo Conte possa reggere l’urto di questa crisi, ma al di là degli ammiccamenti è Tajani – almeno ufficialmente – a negare che Forza Italia possa appoggiare un esecutivo guidato dal premier: “In nessun caso faremmo da stampella a questo governo se i grillini dovessero spaccarsi. Al massimo potremmo votare lo scostamento del bilancio o singoli provvedimenti per far fronte all’emergenza sanitaria. Ma chi pensa che possiamo spaccare il centrodestra per aiutare Conte è completamente fuori strada”.

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