Come si comporta il Coronavirus dal punto di vista aerodinamico? Se lo è domandato Serena Giacomin, presidente di Italian Climate Network, la quale ha cercato di fare chiarezza sul portale Icona Clima partendo proprio dal fatto che un virus possa essere espulso nell’aria anche attraverso la respirazione, soprattutto quando si respira pesantemente e dopo la miscelazione con l’aria. Ma come si comporta, dunque, con il nuovo Coronavirus? E soprattutto, le persone più sensibili possono essere infettate per l’inalazione di particelle di aerosol contenenti il virus anche senza necessariamente incontrare il paziente che ne è affetto? La Giacomin richiama dunque all’attenzione uno studio pubblicato sull’argomento, “Aerodynamic Characteristics and RNA Concentration of SARS-CoV-2 Aerosol in Wuhan Hospitals during COVID-19 Outbreak”, da un team della The Hong Kong University of Science and Technology. Dal momento che l’emergenza è stata vissuta inizialmente proprio in Cina, sono state molteplici i dati emersi sul comportamento del Coronavirus nell’aria. Era lo scorso 31 gennaio quando il CDC cinese pubblicava le linee guida per la protezione pubblica della polmonite infettata da Sars-CoV-2 confermando che la via di trasmissione includeva proprio la “trasmissione da aerosol”. A distanza di due mesi è intervenuta l’OMS che ha spiegato che “Secondo le prove attuali, il virus COVID-19 viene trasmesso tra le persone attraverso goccioline respiratorie e vie di contatto”. Successivamente US CDC ha asserito: “Si pensa che il virus si diffonda principalmente da persona a persona: tra persone che sono in stretto contatto tra loro (entro circa 2 metri) e o attraverso goccioline respiratorie prodotte quando una persona infetta tossisce o starnutisce”.



CORONAVIRUS, TRASMISSIONE TRAMITE AEROSOL: COME?

La mancanza di prove dirette sulla trasmissione del Coronavirus tramite aerosol ha ovviamente reso necessaria una certa cautela in materia. A tal proposito Serena Giacomin ha commentato: “Comprendere la trasmissione tramite aerosol è di vitale importanza per la prevenzione e il controllo di COVID-19, la protezione ambientale nel lavoro medico e il blocco efficace delle rotte di trasmissione”. Per questo qualunque informazione non vera può rivelarsi particolarmente grave. La somiglianza tra SARS e SARS-CoV-2 sul piano della sequenza genetica è molto elevata (si parla dell’80%). Nel 2003 vi furono molti studi sulla trasmissione di aerosol di SARS ma le ricerche relative all’argomento ad oggi restano molto scarse. La diffusione così ampia di una epidemia porta a domandarsi sulla possibilità che esista un meccanismo di trasmissione per inalazione di aerosol infetto, ovvero particelle sospese nell’aria capaci di penetrare nel sistema respiratorio dell’uomo. Alcuni meccanismi di trasmissione sono attualmente ancora al vaglio della comunità scientifica ma le domande sulle modalità di trasmissione del virus sono molteplici.



LA RICERCA: PRIMI RISULTATI

In particolare una ricerca ha cercato di analizzare le tracce del Coronavirus nell’area dei pazienti, nell’area del personale medico e nelle aree pubbliche. Importante anche studiare il tasso di deposizione naturale di SARS-CoV-2 sulla superficie degli oggetti, dei mobili, dei pavimenti. Le tre aree, durante la ricerca, sono state prese in esame per  valutare l’efficacia delle misure di prevenzione e controllo di COVID-19. Sono stati quindi eseguiti tre tipi di campionamento dell’aerosol. Dalle prime conclusione è emerso che il Coronavirus non è stato rilevato nell’aria dei reparti di terapia intensiva grazie all’efficiente sistema di ventilazione. Eppure è stata rilevata, invece, una concentrazione di RNA SARS-CoV-2 relativamente elevata nell’aria della toilette per soli pazienti senza ventilazione. La concentrazione di RNA SARS-CoV-2 è stata rilevata ad alti livelli nell’area del personale medico in particolare nella sala di rimozione dell’abbigliamento protettivo e questo è un dato molto interessante. Nelle aree pubbliche invece la concentrazione era molto bassa. Dalle prime ricerche emerge che  il deposito di goccioline di virus o “aerosol di virus” potrebbe essere un importante vettore per la trasmissione della malattia, ma occorre ora capire quanto e come.

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