Le persone che hanno un tumore al polmone o alla testa-collo, sono più resistenti al coronavirus degli altri pazienti. A specificare questi risultati, decisamente sorprendenti, come specifica l’agenzia Agi in data 30 settembre, è un lavoro italo-americano pubblicato sulla rivista Journal of Experimental & Clinical Cancer Research, una collaborazione tra l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, l’Istituto San Gallicano, l’Università di Milano e l’Università di Chicago. Lo studio ha preso in considerazione i tumori degli organi e delle vie aree che di solito vengono attaccanti dal covid-19, e sono stati analizzati 478 diversi pazienti affetti da tumore della testa-collo, 510 con adenocarcinoma polmonare, e 501 con un tumore del polmone a cellule squamose. In base a quanto emerso dai risultati, le cellule tumorali presentano bassi livelli della proteina TMPRSS2 rispetto a quelle normali, una proteina che permette l’entrata del coronavirus nelle cellule. Ad essere più resistenti al covid-19 sono in particolare i pazienti malati di tumore della testa-collo più aggressivi, dove i livelli della proteina suddetta sono i più bassi in assoluto.



CORONAVIRUS, CON IL TUMORE AI POLMONI SI E’ PIU’ RESISTENTI: ECCO PERCHE’

A regolare il funzionamento della proteina sono le molecole microRNA, che regolano appunto l’attività dei geni, e che sono presenti in grandi quantità nelle cellule tumorali. Di conseguenza sarà importante studiare in futuro il funzionamento di tali molecole proprio nella lotta al coronavirus. La correlazione fra covid e tumori è sempre stato oggetto di studio dei ricercatori, e fin dall’inizio si è cercato di capire se coloro che avessero il cancro fossero più esposti, o al contrario, più protetti in qualche modo. “Nel nostro lavoro – sono le parole di Giovanni Blandino, direttore dell’Unità di Oncogenomica ed Epigenetica IRE e primo autore dello studio, riportate dall’agenzia Agi – sono stati identificati un gruppo di 6 microRNA presenti in alti livelli nelle cellule tumorali, in grado di bloccare la produzione di TMPRSS2. Questa correlazione inversa tra l’espressione dei 6 microRNA e di TMPRSS2 è stata inoltre verificata in un paziente con tumore della testa-collo positivo all’infezione dal coronavirus”. Gennaro Ciliberto, direttore scientifico IRE, aggiunge e conclude: “I microRNA, grazie alla loro capacità di regolare l’espressione delle proteine coinvolte nella entrata del virus nelle cellule, potrebbero essere degli strumenti terapeutici efficaci per diminuire il tasso di infezione di SARS-CoV-2”.

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