Dopo il duro attacco sferrato contro il sistema calcio, nella lunga intervista concessa questa mattina, ecco che alle parole di Giovanni Malagò è arrivata pronta risposta da parte della Lega Calcio Serie A, che attraverso una nota ufficiale, ha voluto rispedire al mittente un po’ di “veleno”. Come si legge nel comunicato infatti la Lega si è detta “stupita” per la leggerezza e l’ingerenza del presidente del CONI, specialmente per le frasi rilasciate riguardanti i rapporti tra la stessa lega e i licenziatari dei diritti televisivi. Chiarito il punto “incriminato” nella nota si legge ancora che la Lega è in “continuo aggiornamento” con la federazione e le altre “componenti del sistema calcio”, pure internazionali ed europee, allo scopo chiaramente di trovare la soluzione migliore per il futuro del sistema calcio. In chiusura un ultimo colpo da parte della Lega Serie A nei confronti di Giovanni Malagò: “Ci si augura, in un momento di grande difficoltà per il Paese, che ogni Istituzione lavori, con senso di responsabilità, in modo costruttivo e propositivo per il bene comune, senza creare, come dice il Presidente del Coni, “conflittualità che danneggino qualsiasi progettualità”. (Agg Michela Colombo)



CORONAVIRUS FIGC, MALAGO’ CONTRO IL CALCIO “STA SBAGLIANDO TUTTO”

Torna alla carica e lo fa con torni durissimi il numero 1 dello sport italiano Giovanni Malagò, che in un’intervista concessa al Corriere dello sport, non esita ad alzare la voce quando si tratta di ripresa delle attività sportive e della confusione che attualmente vige nel sistema calcio per il pronto rientro in campo per la conclusione del campionato. Per il presidente del CONI infatti, in questo drammatico e inedito contesto per l’emergenza sanitaria per la pandemia da coronavirus, infatti il sistema calcio sta sbagliando davvero tutto: non solo, Malagò poi presenta anche una propria proposta personale per ripartire e programmare il ritorno alla normalità, ma non prima di essersi tolto qualche proverbiale sassolino.



La reprimenda infatti scritta è durissima: dopo tutto, già qualche giorno fa Malagò aveva “tirato le orecchie” alla Lega invitandola a prendere una posizione chiara. Posizione che però ancora manca: “Si procede a vista, per ipotesi, con una conflittualità che danneggia qualsiasi progettualità”. E ancora: “Quello che manca è un piano preciso, chiaro, praticabile e convincente. Logistica, transportation. Si parla solo di tagli degli stipendi dei calciatori, ovvero si è partiti dalla fine o quasi, di accordi in alto mare, e adesso di un protocollo medico che dovrà passare al vaglio dell’ISS”.



CORONAVIRUS FIGC, IL PIANO DI MALAGO’

Nel lungo intervento sulle colonne del Corriere dello sport, però Giovanni Malagò va oltre alla reprimenda e pur non volendo trascendere il proprio ruolo, pure presenta una sua proposta per risolvere l’annosa questione del rientro in campo per il mondo del calcio: “Senza voler fare polemica, per carità, io avrei chiuso dentro una stanza la Federcalcio, la Lega di A, l’Assocalciatori, gli allenatori, le televisioni e gli organismi internazionali, Fifa e Uefa, e non li avrei fatti uscire finché non avessero prodotto un documento condiviso. La stessa cosa per B e Lega Pro”.

E in aggiunta Malagò ha ben spiegato il proprio pensiero, non senza un tono di allarme: “Su cosa sei disposto a lasciare sul tavolo se la stagione non si conclude? E tu, televisione, il 5, il 10, il 15 per cento? Tu, federazione, sei pronta a partecipare a un fondo di solidarietà? E voi, calciatori, a quanta parte dello stipendio rinunciate? Fifa e Uefa, che fate, attingete alle vostre riserve? come contribuite?”. Il numero 1 del CONI ha poi aggiunto: “Ti rendi conto che a tutt’oggi le televisioni che tirano fuori 1 miliardo e quattrocento milioni non hanno nemmeno un pezzo di carta della Lega sulla base del quale sviluppare il tema dell’immediato?”.

CORONAVIRUS CONI, PER IL CALCIO UN FUTURO CONFUSO

Insomma una bella “tirata d’orecchie” da parte del numero 1 dello sport, che però pare arrivare con un poco di ritardo ormai, e che si assomma alle tante polemiche sono sorte nei giorni scorsi e che continuano a sorgere sulla necessità di tornare in campo, come sulle tempistiche, le modalità e sugli interessi chiaramente in gioco. La pandemia di fatto ha provocato un terremoto nel mondo del calcio italiano da cui non si sa chi e se ci si salverà: e in questo la proposta di Malagò per giungere a risoluzione del problema arriva decisamente in ritardo. Prendendo atto dei problemi dunque, probabilmente non ci resta che provare a mettere una pezza sulla buca che si è creata nel sistema e sperare che con il ritorno in campo (se mai questo ci sarà) non si perdano troppi pezzi (e club) per strada.