Siamo in attesa di nuove disposizioni da parte del governo sulla proroga dello stato di lockdown, necessarie visto il perdurare dell’emergenza coronavirus sul suolo nazionale, ma pure solo poco fa ci ha dato qualche anticipazione di quali potrebbero essere le misure prese in tema di sport, Giovanni Malagò. Il presidente del CONI infatti in una lunga chiacchierata con i colleghi di Radio Radio, ha infatti detto la sua sui tanti temi bollenti ad oggi sul tavolo, come il ritorno in campo e la ripresa degli allenamenti: argomenti su cui il numero 1 dello sport italiano non è parso troppo ottimista.



Malagò infatti ha dichiarato: “Il Governo, a torto o ragione, ha accomunato tutto e tutti, adesso è vietato fino al 13 aprile e credo verrà prorogato o fino al 27 aprile o fino al week-end del primo maggio. Stiamo a vedere, proprio oggi lo stanno predisponendo a Palazzo Chigi il nuovo Dpcm”. Nonostante i tanti sforzi per accelerare la ripresa, almeno nel mondo del calcio, non vi è nessuna certezza dunque sulle date (l’ultima parola spetta alla politica come abbiamo già notato in precedenza): ma rimane  l’alta probabilità che lo stop allo sport durerà ancora a lungo.



CORONAVIRUS CONI, MALAGO’: CRISI COME OCCASIONE DI RIFORMA

Nel lungo intervento concesso ovviamente il presidente del CONI ha pure toccato anche altri argomenti, altrettanto importanti, come la ripresa della stagione (“In teoria ci sono i tempi, anche se ci sono tante scadenze e variabili”), o il necessario slittamento delle operazioni di elezione del presidente del CONI. Ma pure meritano particolare spazio le parole dello stesso Malagò sui drammatici scenari che si stanno facendo sempre più vicini per molte società sportive, che potrebbero non sopravvivere all’emergenza coronavirus. Il presidente ha infatti aggiunto: “Sul campo rimarranno feriti e anche qualche morto, chi ha già dei problemi ed è più debole pagherà dazio in un modo diverso rispetto a chi ha fieno in cascina. Il mio suggerimento è molto chiaro: approfittiamo di questo disastro per fare una cosa epocale, cioè riformare le dinamiche in tutte le discipline sportive”. E non è certo il primo che vorrebbe fare di questo momento di crisi l’occasione di una rivoluzione profonda del sistema, come già in passato aveva pure proposto lo stesso numero 1 della FIFA Infantino.



CORONAVIRUS CONI, MALAGO’: LO SCUDETTO? NON DECIDIAMO NOI

Come colpo di coda di questa lunga intervista, a Malagò è stato chiesto un ultimo commento sul mondo del calcio, sulla pervicacia delle alte sfere di perseguire la conclusione della stagione (anche se diverse altre discipline si sono mosse per l’annullamento del campionato, come rugby basket e volley) e ovviamente sulla necessità di attribuire il titolo nazionale. In tal senso il presidente del CONI ha voluto precisare: “Gli unici soggetti che hanno il potere di assegnare un titolo o bloccare i campionati sono le federazioni. La FIGC dovrà, nel caso in cui il campionato dovesse essere interrotto, decidere in totale autonomia se assegnare lo scudetto e provvedere a indicare le squadre qualificate alle coppe europee e le retrocessioni in Serie B”.