Coronavirus, Covid-19 e Sars-CoV-2. Sono diversi i termini usati in questa emergenza sanitaria, ma ognuno ha significati diversi. Facciamo allora chiarezza sulle parole da usare per descrivere la pandemia che stiamo affrontando, per capire il significato delle sigle e dunque di cosa si parla esattamente. In tv, sui giornali e su Internet vengono usati come se fossero intercambiabili, in alcuni casi per esigenze di spazio, in altri per evitare ripetizioni o semplicemente per chiarire all’interlocutore di cosa si sta parlando. Ma ognuna di queste parole, dal punto di vista scientifico, ha un suo significato. Coronavirus, Covid-19 e Sars-CoV-2 non sono termini intercambiabili, ma al massimo conseguenti. Partiamo dal coronavirus. Si tratta della famiglia dei virus a cui appartiene quello che ha causato la pandemia. È stato scelto questo nome a causa della caratteristica forma a “corona” che hanno i virioni – la forma infettiva del virus – quando vengono osservati al microscopio elettronico.



CORONAVIRUS, COVID-19 E SARS-COV-2: SIGNIFICATO SIGLE

Coronavirus è dunque il termine generico con cui viene chiamata la famiglia di questo virus, a cui appartiene, ad esempio, anche la Sars. Scendiamo nel dettaglio, al virus che sta causando la pandemia. Si chiama Sars-CoV-2, sigla che corrisponde a “Secondo (2) coronavirus (CoV) in grado di provocare una Sars”. Anche quest’ultima parola in realtà è una sigla: corrisponde infatti a “severe acute respiratory syndrome”, che in italiano si puà tradurre con l’espressione “grave sindrome respiratoria”. Coronavirus, dunque, è il nome della famiglia a cui appartiene Sars-CoV-2. Covid-19, invece, è il nome della sindrome, la malattia provocata dal coronavirus appunto. Anche questa è una sigla che si può scomporre: “covi” sta per coronavirus, la lettera “d” corrisponde al termine inglese “disease” che vuol dire malattia appunto, mentre 19 è il numero relativo all’anno in cui si è registrato il primo caso. È stato infatti individuato il 31 dicembre 2019 nella città cinese di Wuhan, focolaio da cui poi si è diffusa l’epidemia trasformandosi in pandemia.

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