Molti casi dei cosiddetti “debolmente positivi” al Coronavirus, ma globalmente in Italia si segnalerebbe una “marcata riduzione dei casi di Covid-19 con sintomatologia” e dunque la situazione sarebbe del tutto sotto controllo e ogni allarmismo ingiustificato.

Lo scrivono dieci nomi di spicco della scienza e della ricerca italiana, spesso protagonisti anche sui media in questi mesi di emergenza sanitaria: Matteo Bassetti, Arnaldo Caruso, Massimo Clementi, Luciano Gattinoni, Donato Greco, Luca Lorini, Giorgio Palù, Giuseppe Remuzzi, Roberto Rigoli e Alberto Zangrillo (in ordine alfabetico).



Questi medici sono “schierati” fra i più ottimisti circa l’evoluzione della situazione del Coronavirus e in tanti ricorderete in particolare le parole di Zangrillo che affermò già qualche settimana fa che il Coronavirus “clinicamente non esiste più“, mentre ad esempio Remuzzi solo pochi giorni fa ha parlato di “nuovi positivi non contagiosi” opponendosi in modo chiarissimo a una ventilata nuova chiusura della Lombardia e Rigoli ha parlato di Coronavirus che “si sta spegnendo” appunto perché i positivi sono ora “meno infetanti”. Ora i dieci scienziati mettono nero su bianco il loro pensiero comune in un testo assai breve e con una posizione molto chiara.



CORONAVIRUS: MENO MALATI, DEBOLMENTE POSITIVI SONO CONTAGIOSI?

Uno di loro, Matteo Bassetti, lo ha pubblicato anche sul proprio profilo Facebook, introdotto da queste parole: “Pubblico il documento appena firmato da 10 colleghi scientificamente indipendenti sullo stato attuale della situazione COVID-19 in Italia”. Per i dieci scienziati, come accennavamo, in Italia “evidenze cliniche non equivoche da tempo segnalano una marcata riduzione dei casi di Covid-19 con sintomatologia”, aggiungendo che il ricorso all’ospedalizzazione per sintomi ascrivibili all’infezione virale da Coronavirus “è un fenomeno ormai raro e relativo a pazienti asintomatici o paucisintomatici”.



Insomma, i casi gravi sono sempre meno, resta da indagare il fenomeno dei cosiddetti debolmente positivi ma senza allarmismi: “Le evidenze virologiche, in totale parallelismo, hanno mostrato un costante incremento di casi con bassa o molto bassa carica virale. Sono in corso studi utili a spiegarne la ragione. Al momento la comunità scientifica internazionale si sta interrogando sulla reale capacità di questi soggetti paucisintomatici e asintomatici di trasmettere l’infezione”.

In sintesi, questa sarebbe dunque l’attuale situazione del Coronavirus in Italia: un crollo inequivocabile dei malati con sintomi e dei ricoveri in ospedale, in parallelo un’impennata dei casi ‘debolmente positivi’, per i quali ricercatori di tutto il mondo si stanno chiedendo se il rischio contagio esista davvero.