Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha parlato stamane in collegamento con Storie Italiane, programma di Rai Uno. “Sto bene ma mi viene da piangere vedere la città e l’italia in queste condizioni, è molto dura ma è il momento di non mollare”, esordisce il primo cittadino partenopeo. De Magistris commenta quindi le immagini delle sanificazioni per le strade del capoluogo campano, circolate nelle ultime ore: “Due riflessioni, vi volevo ringraziare per le immagini della sanificazione di Napoli, noi già da diversi giorni, prima del decreto, stiamo sanificando la città”. Si passa quindi a commentare la vicenda del Cardarelli, e la fake news dei centinaia di medici assenteisti: “Sul Cardarelli siamo i primi a chiedere chiarezza – afferma De Magistris – i nostri eroi sono i medici e gli infermieri. Se c’è qualche disertore, questi vanno trattato come tali, ma è un accertamento che deve fare la magistratura”.



CORONAVIRUS, DE MAGISTRIS: “NAPOLI STA REAGENDO BENE”

“Non roviniamo – ha proseguito il sindaco – quanto di straordinario stanno facendo i nostri “soldati” in prima linea che purtroppo si stanno ammalando anche loro, perchè lasciati senza mascherine e senza materiale protettivo. Hanno tutti paura, quelli che stanno a casa sono i soldati della seconda linea, mentre quelli che lottano in prima linea devono essere premiati, non hanno trasformato la paura in vigliaccheria. Io a Napoli non me ne dimenticherò, so che qualcuno ha mollato ed è scappato, e questo non è il giusto atteggiamento. La città comunque sta reagendo bene – aggiunge De Magistris – c’è sempre qualche furbetto, ma la maggioranza dei napoletani sta reagendo senza panico e con grande senso di responsabilità. Le regole valgono per tutti, state a casa, deve uscire solo chi lo fa per salute, necessità o lavoro, questo lo devono capire tutti, anche se la stragrande maggioranza delle persone sembrerebbe averlo compreso”. Infine il sindaco di Napoli lancia un appello: “E’ il momento di fare presto, a chi compete la sanità deve sbrigarsi, mentre tutti gli altri devono stare a casa: questa è una battaglia che sono sicuro che vinceremo. Tamponi per tutti? Sarei d’accordo ma è tardi, adesso bisogna stare in casa, fare le quarantene, servono mascherine, ossigeno e posti letto”.

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