Coronavirus e condizionatori, se ne torna a parlare in vista dell’estate. C’è infatti il timore che questi possano essere veicoli del virus negli ambienti indoor. Per questo la Società Italiana di Medicina Ambientale ha deciso di fornire dei consigli utili per restare in casa al fresco e in sicurezza con i condizionatori ai tempi del coronavirus. «In questo particolare momento di criticità dovuta alla pandemia da Covid-19, ritengo opportuno suggerire a utenti, gestori e manutentori di impianti di climatizzazione, più o meno complessi, di effettuare tutti gli interventi preventivi utili a ridurre il rischio correlato ad una non adeguata sanificazione e pulizia degli impianti prima del loro uso», ha dichiarato Alessandro Volpi, ingegnere ed esperto Sima di gestione e manutenzione impianti di trattamento aria.



In primis, bisogna lavare con acqua e sapone liquido i filtri degli split dei condizionatori prima di accendere l’impianto. Vanno pulite anche le parti esposte e i filtri, riponendo questi ultimi nei loro alloggiamenti. Per quanto riguarda i motori esterni, vanno sanificati periodicamente. A tal proposito, Sima ritiene che sia preferibile «che queste attività vengano effettuate da tecnici specializzati e che il sistema di sanificazione usato sia una tecnologia a shock termico per iniezione e contemporanea aspirazione di vapore ad alta temperatura e pressione».



CORONAVIRUS E ARIA CONDIZIONATA: LE REGOLE SIMA PER GLI IMPIANTI

La Società Italiana di Medicina Ambientale consiglia lo stesso intervento per gli split o radiatori dei condizionatori che sono mal manutentanti, «che presentano evidenti segni di degrado, sporcizia, presenza di polveri e muffe accumulate e/o incrostazioni». Maggiore attenzione serve per gli impianti di condizionamento multizona, quelli destinati ai grandi ambienti come uffici aperti al pubblico, cinema, teatri, palestre e così via. Bisogna fare attenzione al «corretto mantenimento-pulizia e sanificazione, disinfezione, bonifica delle sezioni principali di scambio, quali batterie calde e fredde, umidificazione ad acqua e batterie di post-riscaldamento, canalizzazioni di distribuzione aria e dello stato dei filtri ai vari livelli».



Sima ribadisce poi l’importanza del ricambio d’aria indoor, un concetto che aveva messo in evidenza anche la professoressa Francesca Romana d’Ambrosio nell’intervista ai nostri microfoni. In quell’occasione ha evidenziato anche che i timori di una diffusione del coronavirus attraverso questi impianti è immotivata. «L’impianto di climatizzazione, immettendo aria esterna, contribuisce a ridurre il rischio di contagio», ci ha spiegato ad esempio.