Esiste una correlazione tra il Coronavirus e disfunzione olfattiva? Se lo sono chiesto alcuni scienziati della Iran  University  of  Medical  Sciences che hanno pubblicato la loro ricerca sul sito medRxiv. Gli studiosi hanno evidenziato un aumento di perdita dell’olfatto in pazienti affetti da Covid-19 in Iran e questo li ha spinti a valutare l’esistenza di una correlazione tra i due eventi. I casi presi in esame hanno visto la partecipazione di oltre 10 mila volontari di età compresa tra 7 e 78 anni, in gran parte donne e quasi tutti non fumatori con sintomi di anosmia (la totale perdita di percepire gli odori) o iposmia (la diminuita capacità di percepire tutti gli odori o solo una parte) nelle 4 settimane successive all’esplosione dell’epidemia di Coronavirus in Iran. Attraverso la compilazione di un questionario online ne è emerso che il 10,55% di loro ha avuto un viaggio fuori città e l’1,1% è stato recentemente ricoverato per problemi respiratori. Il 12,17% ha alle spalle familiari con gravi problemi respiratori mentre il 48,23% era affetto da anosmia/iposmia. La correlazione tra il numero di persone con disfunzione olfattiva e pazienti con Covid-19 registrata in tutte le 31 province fino al 16 marzo scorso è stata così alta da portare a fare delle valutazioni. Nella maggior parte dei casi, il 76,24%, l’insorgere della asnosmia è stato improvviso e fino al momento della compilazione del questionario nel 60,90% dei pazienti la diminuzione dell’olfatto è stata costante con una ridotta sensibilità anche al gusto. Tra i sintomi secondari riportati dai volontari che si sono sottoposti allo studio, si evidenziano anche influenza o raffreddore prima dell’anosmia, mal di testa, febbre e brividi, tosse prominente, dolore orbitale e sinusale, rinorrea, dispnea, irritazione e prurito nasale, starnuti frequenti, asma, secrezione nasale purulenta.



CORONAVIRUS E PERDITA DI OLFATTO: LO STUDIO IN IRAN

Lo studio condotto in Iran, alla luce dei risultati ottenuti, ha evidenziato una impennata di casi di disfunzione olfattiva in Iran proprio durante l’epidemia di Coronavirus, per questo secondo gli studiosi sono necessari ulteriori approfondimenti al fine di valutare l’esatto meccanismo di anosmia/iposmia in pazienti Covid-19. Secondo quanto riferito dagli scienziati della Iran  University  of  Medical  Sciences, autori della ricerca, al momento l’anosmia non è mai stata menzionata ufficialmente come uno dei sintomi importanti del Coronavirus. Fino allo scorso 16 marzo, in Iran i casi confermati di Covid-19 sono stati quasi 15mila con oltre 850 decessi. Tuttavia, finora, nessuna evidenza scientifica pubblicata ha riportato disturbi olfattivi e del gusto. Da questo studio è invece emerso che a causa dell’esplosione del Coronavirus in Iran il numero di casi di anosmia confrontato con i pazienti positivi al Covid-19 ha evidenziato una stretta correlazione tra i due eventi in diverse province del paese. L’esplosione di casi di disfunzione olfattiva a seguito di sintomi simil-influenzali (75%), di una maggiore incidenza nelle donne (71%) e di un’alta incidenza di anosmia nei membri della stessa famiglia (48,23%) sono indicativi di una disfunzione olfattiva post virale nel paese. Lo studio tuttavia non ha potuto confermare che la causa sia il Coronavirus ma non ci sono state altre recenti epidemie di virus o influenza in Iran ad eccezione del Covid-19. Per questo sembra probabile la correlazione tra i due eventi.

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