I pazienti affetti da Coronavirus spesso muoiono per coaguli di sangue e quindi per trombosi. Questa è la conclusione di un team di internisti e medici legali tedeschi, guidati da Stefan Kluge e Klaus Püschel della Clinica universitaria Hamburg-Eppendorf (UKE). Nelle ultime settimane, i medici hanno cercato la causa della morte in oltre 190 persone con Coronavirus, ora hanno pubblicato una valutazione dei primi dodici esami post mortem sulla rivista Annals of Internal Medicine al fine di essere in prima linea nella lotta.
Jan Sperhake, che ha parlato per tutti loro in una conferenza stampa, ha dichiarato: “Avremmo potuto aspettare di analizzare 30, 50 o più casi, ma non saremmo stati abbastanza veloci”. Seguiranno comunque naturalmente le analisi di ulteriori casi, per rendere più ampia, approfondita e accurata la loro ricerca.
Già dai primi casi tuttavia i medici di Amburgo avevano notato qualcosa di insolito: hanno trovato trombosi in entrambe le gambe in sette dei dodici morti, la cui età media era di 73 anni. “Questo ci ha stupito”, ha detto Sperhake. Tali coaguli aumentano il rischio di occlusioni pericolose o fatali nel cuore, nel cervello e nei polmoni.
CORONAVIRUS E TROMBOSI: RISCHIO COAGULI NEL SANGUE
Di conseguenza, quattro dei dodici pazienti sono deceduti per embolia polmonare e non, come ci si potrebbe aspettare in una sindrome respiratoria come Coronavirus, per polmonite. “L’infiammazione dei polmoni è davvero impressionante”, ha detto Sperhake. Ad occhio nudo si può vedere che i polmoni dei defunti con Covid-19 sono diventati pesanti: “Si può ben immaginare le difficoltà che i medici di terapia intensiva hanno nel ventilare questi polmoni”.
Tuttavia, i coaguli dovuti alla trombosi a volte sarebbero ancora più pericolosi per il paziente affetto da Coronavirus rispetto all’infiammazione dei polmoni. Le conclusioni dei medici britannici sono coerenti con le notizie che arrivano da questo studio tedesco, secondo cui Sars-CoV-2 apparentemente causa trombosi. Anche i patologi della Svizzera avevano riscontrato un alto tasso di embolia polmonare nelle loro autopsie di morti per Coronavirus.
Per i medici del Regno Unito, una nuova opzione terapeutica nella lotta al Coronavirus deriva dalle loro scoperte: molti decessi potrebbero essere evitati se ai pazienti fossero somministrati farmaci per fluidificare il sangue al di fuori delle cliniche, riducendo così il rischio di occlusione vascolare, ha detto l’internista Stefan Kluge. Tuttavia, gli studi devono ancora appurare fino a che punto questo sia efficace, senza causare complicazioni per un aumentato rischio di sanguinamento.