Cadaveri bruciati in stradi o gettati nei cassonetti: queste immagini stanno facendo il giro del mondo nelle ultime ore. Arrivano dall’Ecuador, non sono tratte da un film horror. A Guayaquil, la città più colpita dall’emergenza coronavirus, gli obitori sono pieni e il sistema funerario è collassato. Le persone sono quindi costrette a lasciare in strada i morti, ad avvolgerli in sacchi di plastica e gettarli nell’immondizia. In altri casi danno i cadaveri alle fiamme. La situazione è ormai diventata insostenibile in Ecuador, come riportato da Fanpage. In un video si vede un gruppo di agenti di polizia lanciare una salma in strada da un camioncino. Questo perché mancano ambulanze e posti negli obitori. Le famiglie stesse dei defunti sono costrette a portare le salme fuori dalle abitazioni, a lasciarle negli angoli, nei portoni o nei contenitori dell’immondizia per evitare altre contaminazioni. Ci sono testimonianze di persone che hanno contattato i numeri di emergenza per far ritirare i morti, anche per malattie non legate al coronavirus. Ma nessuno ha fornito loro una soluzione e i cadaveri sono rimasti in casa anche fino a quattro giorni. Da qui la decisione di lasciarli in strada.



CORONAVIRUS ECUADOR, CADAVERI BRUCIATI IN STRADA

Il presidente dell’Ecuador Lenin Moreno ha annunciato lunedì la creazione di una task force per dare una degna sepoltura alle vittime del coronavirus, ma la crisi non è stata risolta. «Il clima qui rende il livello di decomposizione dei cadaveri più veloce che in altre parti del paese», racconta un testimone a BBC Mundo. A Guayaquil, capoluogo della provincia di Guayas, ci sono 1.615 casi, ma il numero è considerato inattendibile perché molte persone non vengono controllate. La sindaca Cynthia Viteri, risultata positiva al coronavirus, si è scagliata contro il governo per la mancata raccolta dei cadaveri. «Nessuno vuole recuperarli», ha denunciato su Twitter. Ora si sta lavorando alla creazione di una fossa comune per seppellire i cadaveri. Ma quella dei cadaveri non ancora sepolti non è neppure l’unica emergenza che l’Ecuador deve affrontare. C’è anche quella sanitaria. Circolano foto di medici che usano bottiglie d’acqua di plastica come mascherine di protezione, mentre gli ospedali sono pieni e quindi molti pazienti vengono lasciati a loro stessi. Nel mirino i “ricchi”, accusati di aver importato il virus dalla Spagna attraverso i loro viaggi.



Attenzione, le immagini che seguono potrebbero urtare la vostra sensibilità: video cadaveri Ecuador

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