La catena di supermercati Esselunga, come peraltro tante altre aziende private che si sono attivate in questo momento di difficoltà nazionale a causa dell’emergenza Coronavirus, ha deciso di donare 2,5 milioni di euro agli ospedali e a tutti gli istituti che negli ultimi giorni stanno assistendo i pazienti contagiati e si stanno dedicando parallelamente all’attività di ricerca su questo virus per il quale non esiste ancora un vaccino e di sui si sa ancora relativamente poco. La società italiana che opera nel settore della grande distribuzione e fondata da Bernardo Caprotti ha deciso infatti di scendere in campo con quello che viene descritto come un piano straordinario per fare la propria parte concedendo anche a tutti i suoi clienti over65 la possibilità, a partire da domani e fino al giorno di Pasqua, di usufruire infatti della consegna gratuita a casa della spesa sia per quanto riguarda il canale dell’e-commerce sia per le consegne che vengono fatte dai vari punti vendita alle abitazioni.
CORONAVIRUS, ESSELUNGA CONSEGNA GRATIS AGLI OVER65 FINO A PASQUA
Il piano di Esselunga, reso noto da Sami Kahale, la CEO del gruppo, nasce con l’intento di “stare vicini ai territori in cui è presente, non possiamo stare fermi a guardare la difficoltà e la preoccupazione generale causata dalla diffusione del CoVid-19”: nella nota si legge inoltre, dopo un doveroso ringraziamento a tutti i medici e il personale sanitario impegnato in queste ore, che Esselunga sta “lavorando instancabilmente per offrire un aiuto tangibile alle persone più anziane così come ai nostri fornitori”. Il piano della società nasce grazie anche a un accordo con Unicredit per alleviare la tensione finanziaria mettendo a disposizione dei propri fornitori 530 milioni di euro di affidamenti, mentre per i 5,5 milioni di possessori della Carta Fidaty, il programma fedeltà di Esselunga, è stata lanciata una speciale iniziativa per cui potranno aiutare “le realtà sanitarie e di ricerca” annoverate nel comunicato (attraverso la donazione di 5 euro per ogni 500 punti accumulati) tra cui l’Istituto “Lazzaro Spallanzani” di Roma, l’Ospedale “Luigi Sacco” di Roma, l’Ospedale “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo e diversi altri. Infine per ogni collaboratore è stato previsto un contributo straordinario di welfare del valore di 150 euro.