Mentre in Italia in questo giorni la Lega Basket sta decidendo della sospensione definitiva o meno della stagione, mentre in Croazia già si è detto lo stop definitivo alla competizione, ecco che in Europa, ancora si persegue la strada della conclusione regolare della stagione. E’ di certo di questo parere anche Ed Scott, direttore delle operazioni dell’Euroleague Basketball, oltre che braccio destro di Jordi Bertomeu, presidente dell’Eurolega, che intervistato in esclusiva in questi giorni da El Pais, ha riaffermato l’importanza di chiudere i campionati.



Per il manager del basket europeo, dunque rimane importante dare la giusta conclusione alla stagione, bloccata come pure tutti gli eventi sportivi, per l’espandersi e l’aggravarsi dell’emergenza coronavirus: anche se col calendario si dovesse andare oltre al 30 di giugno, considerata come data ultima della stagione di basket.



CORONAVIRUS EUROLEGA, 4 IPOTESI SUL TAVOLO

Di fronte dunque a questa netta apertura alla chiusura in “over time” della stagione delle coppe internazionali, con la riaffermata necessità di chiudere il campionato, per il manager dell’Eurolega dunque si pongono davanti 4 strade per quanto riguarda l’immediato futuro del basket in Europa (sempre che si potrà effettivamente tornare in campo, visti gli sviluppi dell’emergenza sanitaria). La prima ipotesi è quella seguire il calendario attuale, semplicemente posticipando la data limite: dunque in campo nei palazzetti delle squadre partecipanti, con solo poche modifiche al programma. La seconda ipotesi invece prevede, come è facile immaginare, un aumento del numero dei doppi turni infrasettimanali: soluzione che però chiederebbe a tutti i team, compresa l’Olimpia Milano, uno sforzo notevole e che potrebbe scontrarsi con i programma dei campionati nazionali.



Terza ipotesi sul tavolo: ecco allora che si vorrebbe spostare l’intera manifestazione in una sola città come Mosca o Atene, ma anche Madrid, dove verrebbero concentrati tutti i team, pronti a disputare le 78 partite in programma. La quarta e ultima ipotesi sul tavolo dell’Eurolega è invece quella di un rientro in campo tardivo, con la riduzione e la riformulazione del torneo: una proposta che però non pare piacere alle alte sfere del basket internazionale.