Se questa mattina erano arrivate importanti voci su un cambio di programma per gli Europei 2021, con pure indiscrezioni su una possibile riduzione del numero delle città ospitanti di questa manifestazione, per la prima volta itinerante, ecco che presto è arrivata anche la smentita dalla Uefa. La federazione, attraverso un suo portavoce intervistato dai microfoni di Sky Sports News UK, ha dunque ribadito : “UEFA EURO 2020 si svolgerà tra l’11 giugno e l’11 luglio 2021 con l’intenzione di avere lo stesso calendario delle partite e le stesse città ospitanti”. Pure però la federazione ha anche ricordato anche a questa fase, il calendario delle partite non è stato ancora ufficialmente confermato: visto il contesto drammatico per l’emergenza coronavirus che stiamo vivendo e anche la grande incertezza che grava sul prossimo futuro, ecco che la Uefa si è presa un buono spazio di manovra, in caso di incidenti sul percorso. (agg Michela Colombo)
CORONAVIRUS EUROPEI 2021: LA PRIMA EDIZIONE ITINERANTE
Come sappiamo gli Europei 2020 di calcio sono stati posticipati di un anno, a causa dell’emergenza Coronavirus: tuttavia potrebbe esserci un’altra novità, legata alla formula del torneo. Per la prima volta il campionato continentale per nazioni avrebbe dovuto svolgersi in maniera itinerante: non una unica sede per la fase finale, ma ben 12 stadi (con partita inaugurale a Roma, ciascun girone in Paesi diversi e la Final Four a Londra) per una rivoluzione nel mondo del calcio. Peccato che adesso ci sia già chi ha sollevato forti dubbi sulla fattibilità della cosa, tanto che adesso la Uefa starebbe vagliando la possibilità di tornare all’antico. Ci sono infatti alcune città che hanno espresso dubbi circa la formula itinerante: in particolare Roma e Bilbao, che rappresentano Italia e Spagna e, dunque, due tra le nazioni maggiormente colpite dalla pandemia da Covid-19. Per numero di morti e impatto sull’economia nazionale, la capitale d’Italia e la città basca temono di non riuscire a onorare l’impegno preso.
CORONAVIRUS EUROPEI 2021: STOP ALLA FORMULA ITINERANTE?
C’è poi un altro tema cui fare fronte, pensando agli Europei 2021: lo slittamento di un anno significa che alcuni stadi sarebbero già impegnati per altri eventi. Sono addirittura 10, sui 12 complessivi: tra questi figurano i tre impianti della Gran Bretagna (Wembley, Hampden Park a Glasgow e Aviva Stadium a Dublino) ma anche la Johan Cruyff Arena di Amsterdam. Questo significa che la Uefa dovrebbe eventualmente trovare altri stadi per disputare gli Europei, ma non sarebbe immediato perché altre sedi potrebbero essere nella stessa situazione e, inoltre, bisognerebbe ripensare alla logistica legata all’evento, non solo in termini di impianto di gioco (non è un caso se le sedi dei grandi tornei vengono ufficializzate con tanti anni di anticipo). Un portavoce della Uefa ha risposto alle perplessità confermando le date (11 giugno-11 luglio 2021) e la volontà di mantenere calendario e città ospitanti, ma ha aperto alla possibilità che si cambi qualcosa.
Tra le altre cose, il presidente Uefa Aleksander Ceferin sarebbe tra i principali sostenitori della modifica: alcune indiscrezioni riportano che il successore di Michel Platini non sia mai stato soddisfatto del format, che però era stato scelto e approvato dal francese ex Juventus. Quando lui è subentrato alla carica della federazione europea le cose erano già ufficiali, ma adesso per Ceferin ci sarebbe una potenziale scappatoia: naturalmente anche lui sa bene che stravolgere tutto ad un anno di distanza comporterebbe dei problemi, ma se le città ospitanti dovessero spingere per questa soluzione, probabilmente il presidente sarebbe il primo a dare loro ragione. Fino a questo momento comunque stiamo parlando di mere congetture, bisognerà eventualmente aspettare per scoprire se davvero gli Europei 2021 si giocheranno in unica sede o resteranno itineranti.