“Dovrebbe vincere la salute”: anche la FIFA prende posizione sulla possibile ripresa del calcio, e si dimostra scettica almeno per bocca del comitato medico. Certo il fatto che, in tempo di Coronavirus, si pensi innanzitutto a evitare i contagi e diffondere il Covid-19, non esce pubblicamente per la prima volta e possiamo dire che tutti siano rivolti a questo; tuttavia oggi ha parlato Michel D’Hooge che ha rilasciato un’intervista al Times e ha parlato della possibilità di riprendere a giocare. Il responsabile del comitato medico della FIFA si è detto scettico “anche se si dovesse riprendere”. D’Hooge è belga, e ha detto che nel suo Paese le persone nel corso della pandemia da Coronavirus devono ancora mantenere un metro e mezzo di distanza (questo è vero anche in altre nazioni), e chiaramente questo nel mondo del calcio sarebbe impossibile. “I tifosi poi potrebbero riunirsi per vedere una partita, bypassando il divieto di andare allo stadio e le porte chiuse”.



CORONAVIRUS FIFA, IL PARERE DEL COMITATO MEDICO

Insomma: per Michel D’Hooge la ripresa potrà anche esserci, ma anche se dovesse avvenire questo non significherà necessariamente che improvvisamente saranno stati eliminati tutti i rischi. “So che nella tensione tra economia e calcio alla fine vince la prima, ma ora dovrebbe vincere la salute” ha detto il capo del comitato medico: il sottotitolo potrebbe essere che una ripartenza dei vari campionati e delle attività del calcio potrebbe complicare ulteriormente le cose. Sembrano pensarlo anche le varie federazioni, anche se per il momento le posizioni restano differenti: la Francia si è allineata a Olanda e Belgio chiudendo definitivamente la Ligue 1, in Germania invece i responsabili medici hanno dato parere positivo circa la riapertura della Bundesliga che dunque potrebbe tornare in campo già a maggio, anche se magari in una data successiva rispetto al 9 maggio inizialmente prospettato.



Infine, D’Hooge ha parlato di alcune precauzioni che eventualmente si dovrebbero prendere per tornare in campo, e alle quali avevamo accennato parlando anche della possibile ripresa nelle Far Oer: per esempio quella di evitare gli sputi in campo o la pulizia del naso. “A prescindere non è un’abitudine igienica e a maggior ragione ora che può veicolare un virus che si diffonde anche così” ha detto il medico belga. Anche lui dunque sostiene che queste due cose dovrebbero essere vietate a priori ai calciatori, forse anche al punto di ammonire chi dovesse essere colto in flagrante: D’Hooge è d’accordo sulla carta, anche se poi “non sono sicuro che improvvisamente smetteranno di farlo”. Dunque, anche per la FIFA la ripresa del calcio non sarà immediata: bisognerà ancora aspettare per scoprire quello che succederà, di certo ora il fronte del calcio è più diviso e meno sicuro di riprendere rispetto a quanto lo fosse qualche settimana fa.

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