Torna a parlare dei piani per la ripartenza del campionato di Serie A, e non solo, Gabriele Gravina, numero 1 della FIGC, impegnato assieme alle Leghe nell’organizzare dunque il ritorno in campo dopo lo stop subito per l’esplodere dell’emergenza coronavirus. Il presidente della federazione, intervenendo ai microfoni di Rai Radio 1 alla trasmissione Un giorno da pecora, ha ribadito la ferma intenzione di tornare al più presto in campo per chiudere regolarmente i campionati, affermando: “E’ un momento difficile per tutto il paese e anche per il mondo del calcio, ma con disponibilità e buonsenso sono sicuro che troveremo la giusta via. Chi invoca oggi ad alta voce l’annullamento e la sospensione dei campionati credo che non voglia bene né al calcio né agli italiani, perché non vuole dare una speranza di futuro e di ripartenza. Mi dispiace, terrò duro fino alla fine”. Un duro attacco rivolto alle sempre maggior voci di chi chiede lo stop definitivo alla stagione 2019-2020, ma pure un messaggio di ottimismo per il prossimo futuro del calcio italiano, di cui poi Gravina ha delineato anche alcune tappe per la ripartenza.
CORONAVIRUS FIGC, GABRIELE GRAVINA: “TRE SETTIMANE DI ISOLAMENTO E IN CAMPO A GIUGNO”
Nel lungo intervento infatti lo stesso Gabriele Gravina ha ribadito si continuare a lavorare sul rientro in campo, basandosi sulla data del 4 maggio, l’ultima fissata dall’ultimo decreto del Governo Conte in materia di lockdown e per cui, se tutto verrà confermato da medici e politica, è fissata la ripresa degli allenamenti. Andando più nello specifico il numero 1 della FIGC ha affermato che, stando all’ultimo protocollo, il quale domani verrà presentato al Ministro dello Sport come a quello della Salute (“E’ un protocollo rigido, attento, ma flessibile. Anche facile da applicare”), è previsto per gli atleti una “reclusione” in ritiri per tre settimane e “poi si riparte con movimenti e trasferimenti con le gare che ripartirebbero tra fine maggio e i primi di giugno”.
In aggiunta Gabriele Gravina ha risposto ad alcune indiscrezioni su quello che sarà il piano di rientro in campo e il calendario da seguire, affermando sull’ipotesi di disputare match solo al Centro e Sud Italia (zone meno colpite dalla pandemia): “Io mi auguro che ognuno possa giocare nel proprio stadio. Ci stiamo proiettando nel tempo e il tempo ci porta a fine maggio-primi di giugno. Vorrei dare a tutti la speranza di poter giocare nel proprio stadio, ma se questo non fosse possibile troveremo delle soluzioni alternative”.