E’ stato poi sempre il presidente della Figc Gravina a tornare, questa volta ai microfoni di Sky sport, sul tema bollente del rientro in campo per il primo campionato italiano e non solo. Per il numero 1 del calcio italiano, come abbiamo già detto la priorità sarebbe quella di assegnare regolarmente lo scudetto, per questo “Ci siamo attivati affinché la FIFA istituisca una task force per capire come muoversi anche per i contratti nel caso in cui dovessimo sforare la fatidica scadenza del 30 giugno”. Non solo per Gravina l’idea sarebbe quello di tornare in campo già entro il mese di maggio, fissando dunque per fine luglio la deadline della stagione, ovviamente dando priorità al rispetto delle indicazioni di istituzioni governative e sanitarie. Ma non solo. Nella lunga intervista Gravina ha poi detto la sua su un’ipotesi che sta circolando negli ultimi giorni, sulla cristallizzazione della stagione e la formulazione di un campionato di Serie A a 22 squadre per l’anno prossimo: “Mi sembra impercorribile come ipotesi. Non è facile modificare i format. Per cui, credo sia difficile se consideriamo che il prossimo campionato partirà già in ritardo e con l’obbligo di terminare a maggio visti gli europei”. (agg Michela Colombo)



CORONAVIRUS FIGC, GRAVINA: SERVONO 45-60 GIORNI PER DEFINIRE LA STAGIONE

Pure in questi giorni così drammatici per l’aggravarsi dell’emergenza coronavirus, tiene banco sui tavolo delle alte sfere del calcio il tema del rientro in campo e la chiusura regolare dei primi campionati. Proprio sul tema è dunque intervento solo ieri alla trasmissione “Si Gonfia la Rete” su Radio Marte, il presidente della Figc Gravina che ha subito puntualizzato: “Il nostro compito deve essere quello di programmare delle date che comunque diano una speranza a tutti coloro che amano il nostro sport”.



L’intenzione dunque di programmare il finale di stagione non è immediatamente dettato dalle esigenze politiche ed economiche, ma in primis dalla volontà di regalare un barlume di speranza e ottimismo per il futuro, in un momento di così drammatica emergenza. Una posizione dunque condivisibile, tenuto conto che però il rientro in campo, nonostante le posizioni dei singoli, non si potrà dire certo immediato: “Dobbiamo essere consapevoli e coscienti che per definire il nostro campionato ci servono 45-60 giorni”.

CORONAVIRUS FIGC, GRAVINA: PRONTI A GIOCARE ANCHE A LUGLIO-AGOSTO

Senza dunque la possibilità di fissare una deadline recente per il rientro in campo, ecco che si sta facendo avanti l’idea di superare la prima linea fissata per maggio-giugno e tentare di programmare il finale di stagione, in accordo con la Uefa e le altre federazioni, direttamente per l’estate inoltrata: “Se ci vengono concessi il mese di luglio e quello di agosto, così come si sta orientando la Uefa e tutte le federazioni, potrebbe quello il periodo di riferimento”. Un’ipotesi dunque ben unica nel suo genere, ma che potrebbe rivelarsi necessaria, tenuto conto che solo in Italia il campionato della Serie A ha ancora 13 turni da recuperare, oltre che match di Coppa e coppe europee.



In ogni caso per il presidente della Figc la priorità è quella di chiudere la stagione regolare e arrivare all’assegnazione dello scudetto: “Fino a quando avrò la possibilità, conserverò la speranza di far ripartire i campionati. Farò qualsiasi tentativo per arrivare a questa definizione”, la posizione ferma dello stesso Gravina.

CORONAVIRUS, GRAVINA: IPOTESI PLAY OFF PER LA SERIE A

Sul tavolo di discussione però per il prossimo futuro del campionato e per snellire pure la formula corrente, data l’emergenza in atto, anche l’ipotesi dei play off per la Serie A, vista da Gravina come anche occasione per dare maggiore interesse alla prima serie del calcio italiano: “Sono testardo, proverò a portare avanti questa proposta per dare maggiore interesse al campionato di Serie A.  Ma per il futuro ci lavoreremo perché per me resta un’idea interessante e spero un giorno quest’idea possa essere condiviso dai protagonisti”.