Sono giorni bollenti per la ripresa delle attività sportive, in primis il calcio, dopo lo stop imposto per l’esplodere dell’emergenza coronavirus: anche in questo fine settimana tiene banco una nuova polemica, che vede coinvolti FIGC e la quasi totalità dei medici sportivi dei club della Serie A. A tema, come è facile immaginare, sono le misure proposte dalla federazione per la ripresa degli allenamenti, contenuto nel famoso protocollo (publicato il 19 aprile), che è stato pure inviato al Governo nei giorni scorsi. Secondo quando ci riferisce Repubblica, infatti già nei giorni precedenti all’incontro tra Federazione e Spadafora, i medici sportivi di 17 club di serie A (su 20, esclusi al momento Juventus, Lazio e Genoa) hanno compilato una lettera, indirizzata alla commissione tecnico scientifica della FIGC, in cui si esprimevano forti dubbi sulle misure indicate nel protocollo e si faceva richiesta di ulteriori chiarimenti. Rimangono infatti parecchie perplessità sul protocollo da seguire nel caso in cui viene riscontrata positività al coronavirus di un giocatore e sui risvolti legali di tali misure: su chi ne ricadrebbe la responsabilità in tal caso? Ma non solo: ancora non sono chiare le disposizioni su maxi ritiri e reperimento dei tamponi, oltre che sanificazione dei locali e norme per il distanziamento sociale.
COROMAVIRUS FIGC: LA FEDERAZIONE RISPONDE
Tutti dubbi che pure sono sorti in questi giorni anche tra le categorie coinvolte e che pure tengono banco nelle discussione degli appassionati che pure sono impazienti di rivedere i propri beniamini in campo: e che infine pare non abbiano ancora avuto risposta adeguata. Non è però dello stesso avviso la FIGC, che ha subito spento il focolaio polemico, affermando che si tratta di temi già affrontati in precedenza e su cui si è discusso con “spirito di collaborazione”. La Federazione infatti ha pure precisato che nel protocollo a tali problematiche si è dato risposte, che sono comunque “suscettibili di modifiche e aggiornamenti”, in seguito ovviamente anche anche agli “eventuali suggerimenti dei ministri stessi e dei loro consulenti”. Insomma, per la federazione non vi è ragione di montare polemica: anzi il rischio che questo argomento venga ulteriormente strumentalizzato è molto alto.
CORONAVIRUS FIGC, I MEDICI “RIPARTIAMO IN SICUREZZA”
Dopo questa nota della FIGC, la commissione dei medici sportivi dei club della Serie A perciò si è affermata a correggere il tiro, puntualizzando la loro posizione, dopo la pubblicazione delle loro osservazioni, inviate già il 19 aprile (e dunque prima dell’incontro FIGC-Governo): “I medici ci tengono ora a chiarire che tali documenti sono finalizzati esclusivamente alla tutela della salute dei tesserati e sperano che vengano unicamente utilizzati a tale scopo”. In aggiunta, un esponente della commissione dei medici dei club della Serie A, ha pure affermato: “In sostanza nessuno di noi è contrario a finire il campionato, non c’è alcuna preclusione, anzi. Siamo tutti perché il torneo venga concluso. Il problema è quando, perché va fatto in sicurezza. Noi siamo convinti che questa sicurezza si possa ragionevolmente raggiungere, e la questione decisiva dunque è la variabile tempo”.