Emergenza coronavirus, focolaio alla Camera dei deputati: scatta l’allarme in Parlamento. Nella giornata di ieri sono risultati positivi al tampone tre capigruppo: Mariastella Gelmini di Forza Italia, Davide Crippa del Movimento 5 Stelle e Francesco Lollobrigida di Fratelli d’Italia. Ma non sono gli unici: qualche giorno fa l’annuncio di Beatrice Lorenzin, ieri è risultata positiva anche la deputata pentastellata Conny Giordano e il bilancio è aumentato con il trascorrere delle ore. Come riportato da Repubblica, hanno contratto il coronavirus Maurizio Lupi (Noi con l’Italia-Usei del gruppo Misto), Alessandra Ermellino (Misto) e tre esponenti di Forza Italia (Maria Spena, Diego Sozzani, Federica Zanella). In quarantena preventiva Marco Osnato di FdI. Data la situazione, tutti i presidenti dei gruppi di opposizione sono in quarantena fiduciaria e Riccardo Molinari della Lega ha lanciato un avviso: «Per questo motivo meglio non discutere provvedimenti importanti come la legge Zan sull’omofobia».
CORONAVIRUS, FOCOLAIO ALLA CAMERA: SCATTA L’ALLARME
Psicosi da coronavirus dopo il focolaio registrato alla Camera ed ora si accende il dibattito sul voto a distanza. Come evidenziato da Repubblica, il presidente Roberto Fico ha aperto all’ipotesi ed a sottoposto il tema alla giunta per il regolamento. Non tutti però sono d’accordo: da registrare la contrarietà dell’opposizione e di Italia Viva, «che pongono questioni di ordine costituzione e vedono a rischio segretezza e libertà di voto». Nelle ultime ore ha fatto clamore la posizione di Flora Frate, ex esponente del Movimento 5 Stelle oggi nel Gruppo Misto: «Volete il morto sulla coscienza?». Intervistata dal quotidiano diretto da Molinari, la deputata ha spiegato: «Ho cercato di smuovere le coscienze su un problema reale. Come è reale la paura? Certo che lo è, siamo esseri umani ed è evidente, visti i numeri, che la Camera rischia di diventare un grande focolaio».