Con il passare delle ore emergono ulteriori dettagli su quanto accaduto presso l’azienda Bartolini di Bologna, oggi Brt, dove si è venuto a creare un vero e proprio focolaio con attualmente almeno 64 casi positivi al Coronavirus. Ma come si è diffuso il contagio? A spiegarlo è stato il responsabile della Ausl che, come riferisce Corriere.it, ha commentato: “Il problema è che le regole vanno rispettate. Nella notte di giovedì scorso, il 18 giugno, l’Ausl ha fatto un sopralluogo a sorpresa nel magazzino di Bartolini alle Roveri, riscontrando mancanze e facendo alcune prescrizioni all’azienda. Non tutti portavano la mascherina, non era sempre garantito il rispetto delle distanze e c’erano alcune mancanza anche sulla gestione dei locali in termini di pulizia”. I sindacati dopo la notizia hanno espresso le loro giustificate preoccupazioni. In particolare il sindacato SI Cobas ha asserito che “quando allo scoppio della pandemia chiamammo i lavoratori all’astensione, firmammo dei protocolli di sicurezza con diverse aziende, Bartolini arrivò per ultimo. Siamo molto preoccupati. Quando si lavora ammassati, i bagni a disposizione sono pochi e la gente è costretta a convivere in poco spazio, la situazione è quella. Ci aspettiamo il peggio”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
2 RICOVERATI “FOCOLAIO SOTTO CONTROLLO”
L’azienda Bartolini di Bologna, dove è stato segnalato un focolaio da Coronavirus con almeno 54 positivi, secondo quanto evidenziato da Il Messaggero continua a offrire il proprio servizio di logistica e consegne. Tuttavia la Brt non avrebbe confermato il contagio mentre i sindacati precisano: “I contagi riguardano anche due autisti, è stata allontanata la cooperativa operante in azienda: già oggi, dovrebbe insediarsi Cfp al suo posto”. Intanto diversi dipendenti dell’azienda di via Cerodolo sono stati messi in isolamento in attesa dei risultati dei tamponi. Sottoposti alle dovute del caso anche i loro familiari. Intanto pare che l’area di stoccaggio dove sarebbero stati registrati i casi positivi è già stata sottoposta a sanificazione. A fornire i nuovi dati è anche Corriere della sera che parla invece di 64 casi (dieci in più risultati positivi e provenienti altri magazzini della logistica tra l’Interporto e Calderara di Reno). Nove in tutto i sintomatici, due ricoverati. Lo screening sarebbe stato esteso a 370 persone al fine di limitare il più possibile il focolaio, sotto stretto controllo della Ausl, Comune di Bologna e assessorato alla Sanità. “Il focolaio è sotto controllo e sappiamo dove fare le indagini, è probabile che ci sia un’evoluzione in crescita nei prossimi giorni. Anzi, più troviamo nuovi casi e meglio è, perché vuol dire che la nostra attività sta funzionando”, ha evidenziato Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl di Bologna. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SI COBAS “SITUAZIONE PEGGIORA”
C’è preoccupazione per quanto sta accadendo alla Bartolini di Bologna. Ad oggi, come riferisce Tiziano Loreti di Si Cobas, parlando all’AdnKronos, sono stati riscontrati 54 casi di positività al Coronavirus, “ma ci sono un’altra decina di positivi in altri magazzini della logistica tra l’Interporto e Calderara di Reno”. Si tratta per la maggior parte di pazienti asintomatici ai quali si sommerebbero circa altri 10 casi rilevati nei magazzini logistici di altre aziende del Bolognese. Loreti in merito ha commentato: “Siamo molto preoccupati, la situazione sta peggiorando. Alla Brt siamo passati, in quattro o cinque giorni, da 12 a 54 casi, e anche quelli rilevati negli altri magazzini riguardano gli ultimi giorni”. Quando la pandemia è esplosa, ha aggiunto Loreti, “siamo riusciti a ottenere protocolli di sicurezza con le aziende per la tutela dei lavoratori, ma con Brt abbiamo faticato di più”. Lo stesso ha ribadito come il tema della sicurezza sia molto importante soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo vivendo. Attualmente il magazzino della Bartolini di Bologna resta chiuso e la situazione è monitorata da vicino da Ausl e Comune. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
REGISTRATI OLTRE 40 CASI POSITIVI
Focolaio di coronavirus alla Bartolini (che ora si chiama BRT) di Bologna, dove sono stati registrati oltre 40 casi di positività. I primi due casi qualche giorno fa: si tratta di due magazzinieri dell’azienda di trasporti. Così è tornata prepotente la paura del contagio e a scopo precauzionale sono state subito assunte misure preventive: la direzione ha infatti deciso di chiudere il magazzino. L’azienda però non ha chiuso i battenti: resta aperta e attiva alle Roveri, soprattutto nella sezione logistica e consegne, quindi il lavoro non si è interrotto. Dopo i due casi, è partito lo screening per il resto del personale. Il risultato è un malato, con sintomi che rispecchiano la presenza di Sars-CoV-2, e 44 positivi, ma asintomatici. Maurizio Lago di Uil Trasporti ha precisato che i contagi riguardano due autisti e che la cooperativa operante in azienda è stata allontanata: «Già oggi dovrebbe insediarsi Cfp al suo posto». Secondo quanto riportato dal Resto del Carlino, sono scattati tamponi a tutti i possibili dipendenti entrati a contatto con i positivi per scovare ulteriori eventuali contagiati e avere un quadro generale chiaro.
FOCOLAIO CORONAVIRUS ALLA BARTOLINI DI BOLOGNA
L’obiettivo è capire se questo cluster alle Roveri si è trasformato in un focolaio vero e proprio, con numero più ampi, e se il coronavirus abbia cominciato a circolare anche in altri comparti, quindi non solo in magazzino. Dunque, secondo quanto riportato dal Resto del Carlino, è stata organizzata una postazione tamponi, posizionata nello spiazzale della sede in via Cerodolo, nell’area industriale alle porte di Bologna. Già all’ora di pranzo era ben visibile il via vai di tecnici e operatori sanitari impegnati nelle procedure per i test che servono a individuare la presenza del virus Sars-CoV-2. Un’azione preventiva dopo le positività emerse. Nel frattempo l’azienda sta creando alcuni ritardi nelle consegne, visto che il magazzino è stato chiuso a scopo precauzionale. Quindi anche se l’azienda resta aperta e attiva, non mancano i disservizi a causa del focolaio emerso. Ora si attendono i risultati di questi ulteriori test dopo i primi che hanno prodotto un responso allarmante: un malato, quindi con sintomi, e 44 asintomatici.