Quando due giorni fa il Governatore della Regione Lombardia si è presentato in diretta video con la mascherina “da chirurgo” (quelle semplici reperibili ben più facilmente delle riconosciute e omologate mascherine FFP3, ndr) il messaggio e l’impatto avuto è stato devastante soprattutto all’estero: vedere il n.1 della Regione con più contagi di Coronavirus avere la mascherina è stato reputato un po’ da tutti come un effetto tutt’altro che rasserenante in un momento dove si sta cercando a tutti i livelli di ridurre gli allarmi per evitare il completo isolamento dell’Italia e degli italiani all’estero. Al netto di ciò, sono partite poi improperie e polemiche asprissime contro il Governatore della Lega perché oltretutto avrebbe utilizzato la mascherina sbagliata: «a indossarla dovrebbero essere i contagiati e non le persone sane, oltre al modello completamente sbagliato e inefficace» (fonte Giornalettismo, ndr) ma è solo uno dei tanti riferimenti contro Fontana per l’utilizzo di quella mascherina. Ebbene, onde evitare ulteriori fake o “bufale”, occorre fare un po’ di ordine e considerare che non proprio tutto quanto fatto dal Governatore è stato sbagliato. Incauto il gesto (in diretta video) e incauto il momento, eppure l’iter utilizzato e seguito da Attilio Fontana è stato corretto.
L’ITER GIUSTO PER LE MASCHERINE: ECCO COSA C’È DA SAPERE
Come spiegano gli esperti sanitari, non da ultimo diversi operatori degli ospedali di Milano l’iter seguito dal Presidente della Regione è stato giusto: una sua stretta collaboratrice in Regione è risultata positiva al primo tampone e a quel punto Fontana ha immediatamente detto il test, risultato negativo. Siccome però bisogna attendere il secondo tampone per avere la certezza piena (il virus può presentarsi alla seconda volta dopo una prima fase asintomatica) il Governatore si è messo in quarantena preventiva e ha utilizzato la mascherina “semplice” perché questo richiede l’iter: la mascherina FFP3 – qui il focus specifico – va utilizzata infatti per gli operatori che hanno a che fare con la persona contagiata per evitare di essere infettati. Nel caso di Fontana però, essendo lui già venuto a contatto con la collaboratrice, l’iter prevede che in attesa di capire se sia effettivamente negativo al Covid-19 oppure no, l’importante è che lui non contagi altre persone che avranno rapporti con lui (altri operatori sanitari che lo serviranno durante la quarantena). Per quello “basta” la mascherina normale per evitare di contagiare l’eventuale virus da lui contratto: c’è infatti differenza tra “l’uscita” del Coronavirus (muco, catarro, saliva) e il possibile contagio della persona sana (vie aeree), per questo la FFP3 è riservata per proteggere i sanitari. Come spiega Walter Ricciardi – componente italiano del Comitato esecutivo dell’Oms, consigliere del ministero della Salute e coordinatore delle relazioni con gli organismi sanitari internazionali – «Le mascherine non servono a proteggere le persone sane, servono a proteggere le persone malate” e “i sanitari”. Quelle di garza che vanno a ruba, servono come misura di precauzione. Quelle sofisticate, che hanno dei filtri, servono a proteggere gli operatori sanitari». Va poi ricordato che oltre all’utilizzo della mascherina serve una parallela attenzione generale alla pulizia e all’igiene: qui il Ministro della Salute illustra le istruzioni corrette su come ad esempio mettere e togliere le mascherine. Riassumendo, Fontana avrebbe potuto evitare di mostrarsi in video con la mascherina per evitare di generare panico e allarme? Sì. Ha sbagliato ad utilizzare la mascherina semplice? No, ha seguito l’iter giusto.