Dopo la McLaren, la Pirelli. Un lavoratore della Casa milanese che è fornitrice unica degli pneumatici in Formula 1 è risultato positivo al test del Coronavirus effettuato a Melbourne. Lo ha comunicato la stessa Pirelli. La lunga e inutile trasferta down under per il Gran Premio d’Australia che alla fine non è stato disputato proprio per la positività del dipendente McLaren porta dunque a un altro caso di positività nel Circus della Formula 1. Ecco dunque il testo della nota ufficiale emessa dalla Pirelli: “La persona sta osservando le disposizioni previste dalle autorità sanitarie australiane. Queste ultime hanno verificato, e comunicato a Pirelli, che non ha avuto contatti che richiedano l’adozione di misure sanitarie preventive nei confronti di terzi. Pirelli sta monitorando attivamente la situazione secondo le procedure delle autorità ed i protocolli aziendali”. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)



BUONE NOTIZIE PER IL DIPENDENTE MCLAREN

Sta bene la persona del team McLaren che era risultata positiva al Coronavirus a Melbourne, portando la Formula 1 alla decisione di cancellare il Gran Premio d’Australia, sia pure in extremis e tra mille polemiche per un Circus che sembrava non volersi arrendere all’evidenza. Adesso comunque arriva la notizia più importante: volge per il meglio la situazione sanitaria del membro della McLaren che era stato trovato positivo al Coronavirus in Australia, del quale non è stata rivelata l’identità per rispetto della privacy. La McLaren ha fatto sapere che questa persona “sta recuperando bene e non presenta sintomi”. In seguito alla positività al Coronavirus, la storica squadra inglese aveva deciso di non partecipare al GP ancora prima delle decisione di cancellare la corsa che avrebbe aperto il Mondiale di Formula 1 e tutto il personale della McLaren che ha raggiunto Melbourne, a titolo precauzionale, non tornerà in fabbrica per due settimane. Del gruppo partito per la prima trasferta dell’anno non sono rientrati in 14, quelli a più diretto contatto col membro trovato positivo: sono rimasti in Australia in quarantena seguiti dal direttore sportivo Andrea Stella, che si è offerto di restare volontariamente.



CORONAVIRUS FORMULA 1: LE PAROLE DELLA MCLAREN

Una decisione che il team principal Andreas Seidl ha voluto sottolineare: “Stella e il direttore tecnico James Key hanno mostrato carattere e freddezza in una situazione di pressione”, ha detto il numero 1 della McLaren, che ha ringraziato anche i piloti Lando Norris e Carlos Sainz “che abbiamo fisicamente separato dal gruppo, ma che si sono sempre tenuti informati sulla salute dei membri della squadra”. Seidl ha svelato anche un gesto di fair-play da parte delle altre scuderie, che si sono offerte di aiutare a smontare il box, mancando alla McLaren appunto 14 persone in isolamento: “Questo è lo spirito della Formula 1 che ci piace”. Il Ceo Zak Brown ha invece spiegato che non ci sono stati dubbi circa la scelta di ritirarsi dal Gp Australia: “Prima di partire avevamo ragionato su come agire in caso di situazioni di questo tipo e nel caso di una positività, la scelta sarebbe stata una soltanto”. Segnaliamo nel frattempo che l’inizio del Mondiale di Formula 1 appare adesso in alto mare: non si sa quando la stagione potrà prendere il via, al momento l’ipotesi più concreta sul tavolo è un inizio di Mondiale per il 7 giugno in Azerbaigian, il che significherebbe rinunciare anche ai tre Gp di maggio, per un totale di sette corse annullate, sarebbe dunque difficilissimo recuperarle tutte.

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