Sono giorni bollenti anche per il mondo della Formula 1 visto il perdurare dello stop agli eventi sportivi data l’emergenza sanitaria per la pandemia da coronavirus. E mentre sempre più GP sono a rischio rinvio ed è polemica aperta tra chi come FIA e Liberty media lavora per un presto ritorno in pista, e chi invece chiede la cancellazione della stagione, ecco vi è chi pure lancia l’allarme sulla sostenibilità dell’intero circus in questi tempi di forte crisi. E a farlo in questa occasione è il team principal della McLaren Andreas Seidl, che in un lungo intervento ad AS rivela: “Questa crisi è l’ultima chiamata per il nostro sport. Dobbiamo diventare coscienti del fatto che ci sono elementi insostenibili, e che servono cambiamenti drastici”. Nella lunga intervista concessa, infatti il numero 1 della casa di Woking fissa la sua attenzione sul necessario taglio di costi e spinge in vista di un nuovo regolamento low cost per la prossima stagione: tutte misure atte a preservare la sostenibilità dei circus come delle scuderie, che sono pesantemente penalizzate da questo stop alla competizione.



CORONAVIRUS FORMULA 1, L’ALLARME DI SEIDL

Il tema non è nuovissimo: già nei giorni scorsi Fia, Liberty Media e tema si sono seduti al tavolo per ridiscutere delle conseguenze economiche che l’emergenza sta portando, mettendo sul tavolo una nuova riduzione del Budget cap, misura proprio chiesta con forza anche dalla stessa McLaren (ma osteggiata dalla Ferrari). E su questo argomento lo stesso Seidl ha ribadito per i colleghi spagnoli: “Adesso l’importante è fare un passo più avanti di quello che si presuppone accadrà, perché si tratta di una crisi di cui non si conosce il reale impatto a lungo termine. Dobbiamo ridurre le spese, altrimenti c’è il grosso rischio di perdere per strada delle squadre. Non sappiamo quello che accadrà quest’anno, non sappiamo quando torneremo a correre; e sappiamo anche che perderemo tutti dei soldi senza corse.”. In chiusura un ultimo grido di allarme, che testimonia tutta la preoccupazione del team principal per quello che potrebbe essere il futuro della formula 1: “Non potremo correre finché la nostra gente non sarà completamente al sicuro, e questo dipenderà dai governi locali. La F1 non è a rischio, ma per quest’anno ci sono scenari pessimistici riguardo alle corse; qualunque format andrà bene, a patto che si riesca a gareggiare”.

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