Il coronavirus si diffonde sulla terraferma ma anche in mare. Basta infatti la presenza di una persona che abbia contratto il covid-19, per trasmetterlo ad un’altra, su qualsiasi superficie essa si trova. E così che gli ultimi notiziari raccontano di ben 50 casi di positività sulla Charle de Gaulle, la più imponente portaerei nucleare francese. I medici a bordo hanno effettuato i tamponi a tutto il personale, scoprendo appunto 50 persone positive al virus di cui sopra, così come ufficializzato dal ministero delle forze armate transalpino. Di questi 50 positivi, tre sono stati evacuati per precauzione, probabilmente perchè più gravi rispetto agli altri. “I risultati dei 66 test realizzati – si legge nel comunicato ufficiale della marina – hanno rivelato 50 casi di Covid-19 a bordo della Charles de Gaulle. A bordo non è stato constatato alcun peggioramento delle condizioni di salute dei marinai”. La portaerei era stata per due giorni ancorata presso il porto di Brest, a nord della Francia, ma non è ben chiaro dove il virus sia salito a bordo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CORONAVIRUS FRANCIA: CALANO RICOVERI IN TERAPIA INTENSIVA

Il Coronavirus in Francia ha fatto registrare, dall’inizio della pandemia sino ad oggi, un bilancio da brividi, che contempla 117.749 casi confermati e 12.210 persone decedute dopo aver scoperto la propria positività al Covid-19. Tuttavia, sulla falsa riga di quanto sta accadendo in Italia e negli altri Stati mondiali maggiormente colpiti dal virus (su tutti, gli Stati Uniti d’America), ieri, giovedì 9 aprile 2020, anche in landa transalpina per la prima volta il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva negli ospedali è risultato in calo. “La nostra strategia di difesa comincia a dare i suoi frutti“, ha commentato Jérôme Salomon, sottolineando che in questi reparti critici vi sono ora 82 persone in meno. Un equilibrio tra flussi in uscita e in entrata che ora è “leggermente negativo”, per mutuare l’espressione da lui utilizzata. “Possiamo sperare in un appiattimento della curva, ma sarà un appiattimento non privo di lacrime e, comunque, ad alta quota”, ha sottolineato  Salomon, ricordando che questo “primo segno di rallentamento” è legato al rigoroso rispetto delle istruzioni delle autorità sanitarie. Anche per i francesi, lockdown ancora lontano, dunque.



CORONAVIRUS FRANCIA: SANOFI DONA 100 MILIONI DI DOSI DI IDROSSICLOROCHINA A 50 PAESI MONDIALI

Il laboratorio francese Sanofi ha annunciato nella mattinata di oggi che donerà 100 milioni di dosi di idrossiclorochina, un derivato della clorochina prescritto contro la malaria, a circa cinquanta Paesi mondiali, al fine di curare i pazienti affetti da Coronavirus. L’idrossiclorochina “è uno dei farmaci valutati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nell’ambito di uno studio clinico internazionale volto a trovare una soluzione terapeutica nella lotta contro il Covid-19”, ha rimarcato il gruppo farmaceutico in un comunicato stampa, nel quale afferma anche di aver ricevuto “un numero crescente di richieste da parte dei Governi di tutto il pianeta”. Un dato di fatto oggettivo, questo, che ha costretto l’azienda a incrementare la propria capacità produttiva del 50%, con la previsione non troppo improbabile di quadruplicarla entro l’estate. Tuttavia, Sanofi sottolinea che l’efficacia dell’idrossiclorochina o la sicurezza del suo utilizzo non è stata ancora provata, essendo le prove cliniche attuali “insufficienti”.

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