Aggiorniamo i dati riguardanti l’epidemia da coronavirus in Francia. Il numero di infetti è salito a 38.105, quarta nazione europea dopo Italia, Spagna e Germania, e sesta al mondo tenendo conto anche di Stati Uniti e Cina. Per quanto riguarda le vittime, invece, sono 2.314, subito dietro l’Iran e davanti al Regno Unito. L’emergenza oltralpe non è ai livelli del nostro paese o della Spagna, ma il governo ha comunque varato una serie di misure restrittive per contenere la pandemia da covid-19, che in quella zona del mondo sembrerebbe essere più letale sui giovani, come confermato anche dalla recente dipartita prematura di una ragazzina di soli 16 anni. Intanto ai microfoni di TgCom24.it ha parlato Valeria Rossi, 40enne architetto che da 7 anni vive a Parigi. “C’è molto sorveglianza in strada – racconta come stanno passando le giornate – tutti mi sembrano rispettare i divieti, ma c’è anche da dire che, a differenza dell’Italia, abbiamo ancora un po’ di libertà: oltre alle uscite per la spesa, ogni giorno possiamo godere di un’ora da dedicare all’attività fisica nell’arco di un chilometro. E io approfitto per una passeggiata, aiuta l’umore”.
CORONAVIRUS FRANCIA, LA TESTIMONIANZA DI UN’ITALIANA A PARIGI
“Si poteva intervenire prima? – si domanda Valeria – credo che dovunque sia stato difficile fare delle scelte per i propri cittadini. Certo, anche il fatto di non rimandare le elezioni amministrative… è stata una decisione politica. Domenica 15 marzo, alla vigilia del lockdown, era una bella giornata con parchi strapieni”. La nostra connazionale non ha subito gli scherni che molti altri italiani hanno dovuto subire in varie nazioni europee, ma un piccolo episodio di “sbeffeggiamento” c’è stato: “Ripenso a quello sconosciuto che giorni prima del 16 marzo io e una mia amica incontrammo in piscina e che ci disse: ‘Siete italiane? Sarete contente di star qui, al sicuro’”. Intanto, così come per altre grandi aziende, anche in Francia sono numerose le ditte che hanno deciso di convertire la propria linea di produzione, per realizzare dispositivi di sicurezza. Fra queste la nota maison d’alta moda Yves Saint Laurent, che in questo periodo di emergenza sta producendo mascherine.