Nuovo appuntamento con il bollettino coronavirus estero, ed in particolare, con la situazione di Germania, Francia e Spagna, quelle nazioni che assieme all’Italia sono state travolte maggiormente dalla pandemia di covid. Partiamo dalla situazione transalpina, quella più drammatica, dove il presidente Emmanuel Macron ha annunciato ieri un nuovo lockdown totale per la sua nazione. Resteranno aperte le scuole e alcune attività, ma saranno vietati gli spostamenti se non per esigenze lavorative o emergenziali. I nuovi provvedimenti entreranno in vigore da domani, venerdì 30 ottobre, e dureranno almeno un mese, con la speranza che la curva epidemiologica si appiattisca. “Il virus circola a una velocità che anche le previsioni più pessimiste non avevano previsto – alcune delle parole di Macron – dobbiamo dare un colpo di freno brutale al virus. La seconda ondata sarà più brutale e mortale della prima”. Mini lockdown invece in Germania, dove la Cancelliera Angela Merkel ha deciso assieme ai governatori dei 16 Land, di istituire una chiusura dal 2 novembre fino al 2 dicembre, bloccando numerose attività. Chiusura totale di bar, ristoranti, pub, discoteche e via discorrendo, permesso comunque il take away e il delivery.
CORONAVIRUS GERMANIA E SPAGNA: IL PUNTO
Chiuse anche le palestre e le piscine, nonché i centro massaggi e i negozi di tatuaggi. Bloccato lo sport a livello dilettantistico, mentre i negozi potranno rimanere aperti ma ospitando al massimo un cliente ogni 10 metri quadrati. Obiettivo della Merkel, che è un po’ anche l’obiettivo delle varie nazioni colpite dal covid, è quello di salvare il Natale: misure più rigide adesso, sperando che le festività natalizie si possano passare in più tranquillità. Infine la Spagna, dove al momento non è ancora previsto un lockdown totale ma solo a livello regionale. Andalusia, Madrid, Castilla y Leon stanno pensando di chiudere i confini, ed in particolare il presidente della prima regione, Juan Manuel Moreno, si è detto “molto pessimista sulla possibilità di mantenere aperta la regione questo fine settimana. Il numero di ricoverati e di terapie intensive ci fa pensare che non sia il momento giusto per autorizzare flussi di persone che entrano e escono dalla regione”.