«Abbiamo deciso di mantenere invariate, almeno per i prossimi 15 giorni, le regole del lockdown», è l’annuncio del Premier di Francia Jean Castex dopo la decisione del Presidente Macron di prorogare di altri 15 giorni il pacchetto di misure che vanno dal lockdown “light” fino al coprifuoco notturno e alle chiusure dei negozi “non essenziali”. «In Francia registriamo un ricovero ogni 30 secondi e un’ammissione in rianimazione ogni tre minuti», prosegue Castex ai giornalisti convocati per la conferenza stampa. Per placare però la rabbia di commercianti e cittadini confinati in casa senza lavoro, il Governo francese ha evocato un possibile «alleggerimento se la situazione lo permetterà, su alcune attività commerciali, ma non per bar, ristoranti e palestre, a partire dal primo dicembre». Come già aveva preannunciato Macron, il Premier francese ha sottolineato come ora «Sarebbe irresponsabile revocare o alleggerire le misure».
IL COVID IN EUROPA
Eccoci con il nostro consueto appuntamento riguardante l’epidemia di coronavirus nel resto d’Europa, e in particolare in quelle nazioni dove il covid sta mostrando i suoi effetti più drammatici. Cominciamo col dire che nella giornata di ieri l’organizzazione mondiale della sanità ha fatto sapere quali sono i cinque paesi al mondo, allo stato attuale, con più casi di coronavirus durante gli scorsi sette giorni. Oltre all’Italia, vi sono altre due nazioni europee, leggasi la Francia e il Regno, con Stati Uniti e India a completare questa “top 5”. Belpaese che troviamo anche nelle cinque nazioni che hanno fatto registrare il più alto numero di vittime nella scorsa settimana, o meglio, dove i decessi sono aumentati “marcatamente”. A completare il gruppo compaiono Spagna, Cecoslovacchia, Belgio, Slovena e ancora la Francia. Oltralpe, se da una parte iniziano a vedersi segnali di speranza, come vi abbiamo raccontato ieri, dall’altra si registra un aumento significativo delle vittime, ed in particolare nelle case di riposo, per un totale di ben 754 decessi negli ultimi 4 giorni.
CORONAVIRUS GERMANIA, SPAHN “SITUAZIONI IN VIA DI MIGLIORAMENTO MA NESSUNA SVOLTA”
Anche la Germania è una delle nazioni dove il coronavirus sta continuando a mietere contagi e decessi, e nelle ultime 24 ore sono stati 18.487 i nuovi casi scoperti, per un totale da inizio pandemia pari a 705.687. Come sempre risulta essere la Baviera il Land (la regione), più colpito della nazione, con ben 3.278 contagi in un solo giorno, per un computo aggiornato da inizio pandemia pari a 140mila. Le vittime sono state invece 261 in un solo giorno, in aumento, numero che porta il totale di decessi da inizio emergenza pari a 11.767. Per quanto riguarda le persone guarite, invece, sono 454.800 quelle da nove mesi a questa parte. I dati giornalieri sono in aumento “ma meno forte”, e “questo è incoraggiante per ora, ma non è abbastanza”, come riferito ieri dal ministro della salute tedesco, Jens Spahn, aggiungendo che comunque è troppo presto per parlare di svolta. Infine la situazione spagnola dove negli ultimi giorni si è verificato un vero e proprio caos amministrativo, con le regioni che di fatto hanno preso il sopravvento sull’esecutivo. “È possibile che si ricorra a un lockdown più severo – le parole del politologo e professor universitario Pedro Simon, riportate ieri da Il Fatto Quotidiano – e questo richiederebbe un nuovo stato d’emergenza, un nuovo decreto, una nuova discussione nel Congresso, ma credo che si manterranno le regioni come principale organo decisionale”. Ricordiamo che Pedro Sanchez ha revocato lo stato di emergenza in Spagna lo scorso 21 giugno.