Si fa sempre più incandescente la situazione coronavirus in Europa. Ieri l’agenza Afp ha reso noto i dati ufficiali relativi all’epidemia nel Vecchio Continente, spiegando che da inizio emergenza, dallo scorso mese di gennaio, sono stati registrati più di undici milioni di infetti, per l’esattezza 11.008.465 con l’aggiunta di 284.148 decessi. A guidare le nazioni con più contagi vi è la Russia con 1.67 milioni di casi, seguita dalla Francia a quota 1.46, con Spagna a 1.24 e il Regno Unito a 1 milione; tre nazioni, queste ultime, che hanno attuato una serie di lockdown, chi più mirati chi più generali, nelle ultime settimane. Situazione che continua ad essere problematica in particolare oltralpe, dove nei prossimi giorni sono in programma evacuazioni di malati di covid-19 dalla regione Hauts-de-France, verso la Germania, così come annunciato dal presidente della Federazione ospedaliera di Francia, Frédéric Valletoux.
CORONAVIRUS GERMANIA, PRIMO VESCOVO TEDESCO POSITIVO
La regione dell’Alta Francia è, insieme al Rodano, quella con la maggiore pressione sugli ospedali dopo la seconda ondata di coronavirus. La prassi del trasferimento era già stata messa in pratica nei mesi di marzo e aprile, e anche in Italia diversi pazienti erano stati trasferiti in Germania, dove vi è una notevole disponibilità di letti in terapia intensiva. Intanto il Regno Unito, altra nazione falcidiata dal coronavirus, starebbe pensando ad una quarantena ridotta a 5 giorni. Una nuova ricerca suggerisce infatti che cinque giorni di isolamento con l’aggiunta di un tampone potrebbero essere sufficienti, e ciò renderebbe la vita decisamente più agevole. L’idea è quella di mettere in pratica questa novità soprattutto per i lavoratori che viaggiano di continuo, e che ovviamente vedono il loro impiego decisamente penalizzato in caso di stop di 14 giorni. Intanto in Germania, dove il lockdown light è iniziato ufficialmente questo lunedì, è stato scoperto il primo vescovo positivo. Si tratta precisamente di monsignor Wolfang Ipolt, vescovo di Görlitz, nonché vicario generale della stessa diocesi, come comunicato da Acistampa. La positività era emersa a seguito di un tampone effettuato mercoledì 28 ottobre: il vescovo sta comunque bene.