Dal Regno Unito al Belgio, dalla Repubblica Ceca alla Grecia, passando ovviamente per Francia e Germania: lo spauracchio evitato per mesi – il lockdown – è purtroppo tornato a “colpire” le economie e le vite dei cittadini europei, con l’avanzare della temibile seconda ondata di coronavirus in Europa e nel mondo. Mentre l’Italia “tentenna” ancora nel capire quale provvedimento prendere per le prossime settimane, in Spagna – dove vige lo stato di emergenza nazionale ma non si è ancora arrivati al lockdown – proseguono da ormai 48 ore gli scontri tra forze dell’ordine e manifestanti scesi in piazza per protestare contro le strette del Governo Sanchez. I cortei, inizialmente pacifici e legittimi, si sono purtroppo evoluti in atti vandalici, saccheggi e minacce per le vie di Madrid: 32 arresti, scontri sia con l’estrema destra che con i centri sociali di sinistra in un “film” già visto in Italia negli ultimi giorni. In Germania si registrano meno di 15mila nuovi casi nell’ultimo bollettino, con 29 nuovi decessi, in netta diminuzione rispetto ai numeri al momento presenti in Francia o nelle stesse Spagna e Italia. Per Parigi invece prosegue il lockdown “soft” nazionale con il Governo Macron che si trova impegnato nel formulare le risposte economiche adeguate dopo la serrata di molte attività considerate “non essenziali”
CORONAVIRUS IN REGNO UNITO: IL NUOVO LOCKDOWN COSA PREVEDE
Il Regno Unito invece è in lockdown ufficiale dalla giornata di oggi (fino al 2 dicembre): nell’annuncio alla nazione fatto ieri sera da Boris Johnson sono state indicate le regole anti-Covid siglate dal Governo Tory, ovvero la chiusura di tutti i negozi tranne supermercati e farmacie, lo stop alle attività ricreative sociali, i ristoranti e i pub, gli alberghi e obbligo di smart working per chiunque sia in grado di farlo. Rispetto al lockdown dello scorso marzo rimangono fuori scuole e università, ma viene disposta la limitazione ad uscire da casa – escluse le motivazioni di urgenza canoniche – e incontrare all’aperto più di un altro “non convivente”. Londra si appresta poi a erogare sussidi statali – come la super cassa integrazione – destinati a coprire fino all’80% dei salari delle persone che rimarranno senza reddito. Caso assai singolare in Slovacchia, dove il Governo ha posto in un solo giorno tamponi a praticamente metà della popolazione nazionale: ieri 2,58 milioni di slovacchi sono stati testati su una popolazione totale che conta circa 5,5 milioni di abitanti. Ebbene, 25.850 slovacchi – pari all’1% – sono risultati positivi e devono entrare in quarantena: l’obiettivo del Governo è quello di testare tutti i cittadini sopra i 10 anni.