Il bollettino del Robert Koch Institute in Germania rispetto alla diffusione del contagio da coronavirus parla nell’ultimo aggiornamento di oltre 117mila casi positivi e 2544 morti. Numeri certamente drammatici – sebbene meno tragici se confrontati con quelli di altri Paesi europei come Spagna e Italia – dai quali però sembra emergere nelle ultime ore un dato di speranza. Nella giornata di venerdì, infatti, i nuovi infetti ufficiali sono stati 4133: un incremento decisamente inferiore rispetto a quello registrato nelle 24 ore precedenti, quando le nuove positività riportate dal bollettino del RKI erano stato 5323. Come riportato dal Frankfurt Allgemeine Zeitung, la Baviera continua ad essere la regione più colpita in Germania, con 242 casi per ogni 100.000 abitanti. Il minor numero di casi, 601, si riscontra invece nel laender del Meclemburgo-Pomerania occidentale, con soli 37 casi per 100.000 abitanti.



CORONAVIRUS GERMANIA: DUBBI DAI LANDER SU RIAPERTURA

Con una situazione sanitaria che in Germania sembra volgere al meglio, quello di Berlino potrebbe essere uno dei primi governi a riaprire. Se già nei giorni scorsi un gruppo di esperti aveva fornito indicazioni dettagliate su come procedere con la “fase 2”, adesso tocca alla politica stabilire quando la ripartenza dovrà effettivamente avvenire. Ed è curioso vedere come al contrario di ciò che accade in Italia, dove sono soprattutto le Regioni a spingere per la riapertura, in Germania siano proprio i Lander ad esprimere le maggiori perplessità sull’ipotesi di una ripartenza. Come riportato Frankfurt Allgemeine Zeitung, il Ministro presidente della Renania-Palatinato, Malu Dreyer, ha avvisato: “Proteggere la popolazione è fondamentale. Il possibile allentamento può andare di pari passo con un’importante offensiva igienica. Dobbiamo tutti adeguarci a questo: la nostra vita quotidiana sarà determinata a lungo da regole di distanza e elevati standard di igiene“. Anche il primo ministro del Baden-Württemberg Winfried Kretschmann vede il rischio di allentare troppo rapidamente le restrizioni: “Un secondo arresto sarebbe economicamente e socialmente difficile da affrontare”.



 

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