Il Coronavirus in Germania finora ha fatto registrare numeri molto più bassi rispetto alla gran parte delle altre nazioni europee, a maggior ragione se si considera che la Germania è nettamente lo Stato più popoloso della UE. Tuttavia, anche a Berlino e dintorni ormai è scattato l’allarme: “Siamo solo all’inizio della lotta a questa epidemia in Germania”. Lo ha detto oggi Lothar Wieler, che è il presidente del Koch Institut, massima autorità per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive in Germania. Wieler dunque, nel corso di una conferenza stampa a Berlino, ha rilevato l’aumento dei casi in Germania e non ha rilanciato i segnali di speranza di due giorni fa, quando accennò al possibile rallentamento della crescita esponenziale. L’incidenza dei morti è per ora bassa, “ma la situazione è aperta ed è da vedere come si svilupperà qui l’epidemia”. Cresce dunque l’allarme, ma la Germania ha sicuramente avuto molto più tempo per organizzarsi: saprà fare tesoro di questo vantaggio? (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
CORONAVIRUS GERMANIA: 156 MILIARDI DI DEFICIT?
Aumentano le regioni tedesche, i cosiddetti Laender, che hanno deciso di accogliere i pazienti italiani affetti da coronavirus. Oltre alla Sassonia, che ne attende 8 (due già a Lipsia), e alla regione del Nordreno-Westfalia, che ne aspetta 10, anche il Brandeburgo ne accoglierà 4. Un bel gesto di solidarietà della nazione tedesca, in cui l’epidemia sembra essersi diffusa meno che nel resto d’Europa. Rispetto a Italia, Spagna e Francia in particolare, le vittime continuano ad essere contenute, “solo” 164, a fronte comunque di circa 34mila casi di positività. Intanto in Germania si continua a lavorare alle misure economiche atte per aiutare le imprese colpite dalla crisi di queste settimane, e il ministro tedesco delle finanze Olaf Scholz ha spiegato che il governo potrà permettersi un deficit di ben 156 miliardi di euro: “una somma gigantesca – ha spiegato – ma ce lo possiamo permettere”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CORONAVIRUS GERMANIA: 164 MORTI, 33593 CASI
Anche in Germania il Coronavirus continua a dilagare, facendo registrare un minor numero di decessi rispetto agli altri Paesi del Vecchio Continente, ma con un trend di contagi in costante crescita giorno dopo giorno. Al momento, i casi in landa tedesca sono 33.593, con 164 morti. A Berlino sono 1425 le persone infette e proprio nella capitale sono morti due pazienti affetti da Covid-19. In queste ore il ministro della Sanità del Brandeburgo, Ursula Nonnemacher, ha dichiarato di esigere un senso delle proporzioni in vista delle grandi restrizioni nella lotta contro il virus. “Credo – ha commentato – che non possiamo sostenere misure di questa intensità per settimane e mesi. Prima di tutto, potremmo congelare l’economia di questo Paese e abbiamo bisogno di istituzioni funzionanti”. Per poi aggiungere: “Bisogna cercare di procedere in modo relativamente uniforme, perché altrimenti non sarebbe possibile condurre con convinzione questa battaglia, ma anche avere una comprensione per le particolarità regionali”.
CORONAVIRUS GERMANIA: SOSPESE LE PRIME COMUNIONI NELL’ARCIDIOCESI DI BERLINO
Gli effetti dell’epidemia di Coronavirus in Germania si rivelano anche sulle celebrazioni ecclesiastiche: prova ne è il fatto che tutte le Prime Comunioni in programma nell’arcidiocesi di Berlino nelle prossime settimane sono state rinviate a causa della grave crisi sanitari in atto. Pertanto, sino al 30 aprile tutti gli eventi dell’arcivescovado, che comprende anche parti del Brandeburgo e del Meclemburgo-Pomerania Occidentale. Le cresime e le celebrazioni della Prima Comunione sono state messe in stand-by fino al 15 maggio. Secondo un portavoce, sono circa duemila i bambini che avrebbero dovuto ricevere la loro Prima Comunione, che, in questo caso, slitterà più avanti, contravvenendo così alla tradizione della “Domenica Bianca”, ovvero la domenica successiva alla Santa Pasqua, solitamente data per antonomasia delle celebrazioni. L’arcidiocesi di Berlino vanta una superficie di circa 30mila chilometri quadrati ed è la seconda diocesi più grande della Germania. Vi appartengono ben 409mila cattolici.