Considerato l’aggravarsi del bilancio relativo al Coronavirus in Germania, che, ad oggi, mercoledì 8 aprile 2020, registra 2.016 morti e 107.663 casi confermati dall’inizio dell’epidemia, ha davvero del clamoroso quanto affermato dal ministro degli Interni del Brandeburgo, Michael Stübgen, in merito alle imminente festività pasquali. “Chiunque potrà fare piccoli viaggi –  ha dichiarato Stübgen in un’intervista rilasciata ai microfoni dell’emittente radiofonica ‘RBB’ –. Le attività turistiche sono vietate, ma sono consentiti sport e ciclismo. Abbiamo deciso consapevolmente di non chiudere il Brandeburgo nella Capitale e di non costruire un nuovo muro di Berlino. Questo non era necessario, dal momento che sinora tutti si sono comportati davvero con moderazione”. Il ministro ha poi parlato di un possibile allentamento delle misure restrittive dopo il 19 aprile, che avverrebbe tuttavia in maniera graduale: l’auspicio, nel caso, è che sia veramente così e che la smania di libertà e la necessità di far ripartire l’economia del Paese non abbiano ripercussioni sulla salute dei cittadini.



CORONAVIRUS GERMANIA: OSPEDALE DI POTSDAM NEL MIRINO

Intanto, in Germania è l’ospedale cittadino “Ernst von Bergmann” di Potsdam a essere finito nel mirino. Martedì il sindaco Mike Schubert ha chiamato il pubblico ministero per verificare se i due dirigenti della clinica e tre medici abbiano violato la legge sulla protezione dalle infezioni, in modo tale da commettere reati. Già lunedì Schubert aveva avviato un procedimento per illeciti amministrativi contro i tre medici, mentre ieri è stato aggiunto il procedimento contro la direzione. Se i sospetti di reato fossero confermati, il pubblico ministero avvierebbe le indagini; in caso contrario, il procedimento verrebbe rinviato all’amministrazione comunale. La clinica ha comunicato che i medici e la direzione avrebbero “contribuito nel miglior modo possibile al chiarimento dei fatti” e avrebbero comunque “messo tutti i loro sforzi al servizio della clinica”. Intanto, per quanto riguarda i dispositivi di protezione di cui c’è urgente bisogno, è stata istituita una task force presso il servizio centrale di polizia (ZDPOL), con rappresentanti dei ministeri dell’Economia, dell’Interno e della Sanità.

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