Il Coronavirus in Germania, seppur in misura inferiore in termini di decessi rispetto agli altri principali Paesi del Vecchio Continente, continua ad aggravare i dati connessi alla pandemia nella nazione tedesca; ad oggi, infatti, sono 153.129 i casi confermati, con 5.575 persone decedute dopo essere risultate positive al Covid-19. Scoppia, intanto, una piccola polemica relativa alla didattica a distanza: la maggior parte dei genitori non si sente all’altezza della scolarizzazione a domicilio dei propri figli. Questo è ciò che è emerso da un sondaggio rappresentativo di “Infratest dimap” e pubblicato venerdì a Berlino su commissione della Fondazione Vodafone Onlus. Stando alle statistiche raccolte, quasi tre quarti (73%) dei genitori tedeschi sono critici nel mantenere il supporto all’apprendimento a casa per un periodo di tempo più lungo rispetto a quello osservato sinora. Quasi la metà (43%) pensa inoltre che attualmente sia difficile trovare il tempo necessario per sostenere l’apprendimento dei loro figli.
CORONAVIRUS GERMANIA: AUMENTANO GLI AFFITTI NON PAGATI
L’indagine sulla scuola a distanza in Germania ha evidenziato che i genitori non solo devono affrontare lo stress della vita quotidiana, ma sono anche sottoposti a una maggiore pressione psicologica: una gran parte di loro (56%) è preoccupata per il futuro educativo dei propri figli. La maggior parte degli intervistati non è soddisfatta del modo in cui è stata concepita l’offerta d’istruzione alternativa: molte scuole inviano solo materiale didattico, ma offrono pochi formati di apprendimento interattivo. In particolare, nel Paese tedesco non ci sono quasi mai lezioni digitali: solo il 7% dei bambini ne prende quotidianamente parte. Anche se la maggior parte degli insegnanti ha fornito ai propri studenti materiale didattico via e-mail, essi sono in gran parte lasciati alle cure dei loro genitori. Intanto, un altro dato emerge in maniera impressionante: secondo un altro sondaggio, sempre più cittadini tedeschi non stanno pagando l’affitto a causa delle difficoltà economiche generate dal Coronavirus. Si tratta, in cifre, di ben 1,6 milioni di famiglie.