Ultimi aggiornamenti circa l’epidemia da coronavirus in Germania. I dati della John Hopkins University parlano di 5.877 vittime da quando è scoppiata l’epidemia, numero che continua ad essere molto contenuto, e che pone la nazione tedesca dietro a Paesi ben più piccoli come ad esempio il Belgio. Per quanto riguarda il numero dei contagiati, invece, il dato è salito a quota 156.513, quinta nazione al mondo per positivi dietro a Stati Uniti, Spagna, Italia e Francia. Il tasso di contagi, secondo gli ultimi aggiornamenti, è dello 0.9, leggasi quasi un infetto per ogni ammalato, e inoltre, sono molti quelli convinti che i numeri reali siano diversi da quelli effettivamente registrati visti i moltissimi asintomatici. L’epidemia si fa sentire in particolare nella regione della Baviera, dove i casi totali sono stati 40.951, mentre i morti 1.584. Fra le regioni più colpite anche il Nord Reno Westfalia, dove i contagiati totali da inizio emergenza sono stati 31.460.
CORONAVIRUS GERMANIA, PROTESTA DI BAR E RISTORANTI
Nel frattempo anche in Germania si studia concretamente la Fase 2, e come vi abbiamo già spiegato nella giornata di ieri, sono scesi in piazza i gestori dei locali, in particolare bar e ristoranti, chiedendo che il lockdown venga concluso per poter tornare a lavorare. “Voglio indietro la mia vita”, “difendi i diritti costituzionali”,“la libertà non è tutto ma senza libertà tutto è nulla”, alcuni degli slogan di ieri fra i manifestanti. Per porre fine alla protesta, visto che in questo periodo di pandemia sono assolutamente vietati gli assembramenti, sono intervenuti gli agenti della polizia che hanno arrestato più di 100 persone. Il portavoce Thilo Cablitz ha spiegato a riguardo che “in base al regolamento del lockdown gli agenti sono obbligati a impedire questo tipo di assembramenti”. Infine da segnalare le nuove parole della cancelliera Angela Merkel, che nel suo podcast settimanale ha spiegato che “L’Europa in questa situazione è ancora più importante che in tempi normali. La Germania ha fornito aiuto alla Francia, l’Italia e altri paesi: abbiamo fornito materiale sanitario per la protezione, respiratori, accolto pazienti. Ma naturalmente più di tutto sono le conseguenze economiche ad essere drammatiche e per questo si tratterà nelle prossime settimane e mesi di mostrare che apparteniamo l’un l’altro, che affronteremo i danni e le conseguenze economiche e che faremo tutto il possibile affinché l’Europa cresca insieme da questa situazione”.