Quasi due milioni di persone potrebbero essersi contagiate in Germania. Quella sul coronavirus è una stima, precisa il virologo Hendrick Streeck, ma che fa riflettere. Una squadra di scienziati ha condotto uno studio su Heinsberg, la “Codogno tedesca”, nello specifico su quasi 1000 persone e oltre 500 nuclei familiari. Il virologo dell’Università di Bonn ha così scoperto che il 15 per cento dei cittadini sono risultati positivi al tampone, ma ufficialmente risultava solo il 3,1 per cento. «Abbiamo registrato un numero di infetti che non si erano neanche accorti di esserlo, cinque volte superiore a quello ufficiale», ha dichiarato ai microfoni della Frankfurter Allgemeine Zeitung. Proiettando sulla Germania le evidenze dello studio, allora si dovrebbe dedurre che 1,8 milioni di persone potrebbero aver già preso il virus. Un altro dato interessante emerso dallo studio è che il 22 per cento dei casi esaminati non ha mai avuto sintomi. (agg. di Silvana Palazzo)
CORONAVIRUS GERMANIA, 6.861 MORTI 166MILA CASI
La Germania si conferma la nazione meno infetta dall’epidemia da coronavirus fra le “big” del Vecchio Continente. Come si può evincere dalla mappa della John Hopkins University, le vittime da inizio emergenza sono state solo 6.861, mentre gli infetti totali hanno toccato quota 165.664 (+793 ), sesto posto assoluto al mondo dietro a Stati Uniti, Spagna, Italia, Regno Unito e Francia. A far sorridere i cittadini tedeschi è in particolare il numero delle vittime delle ultime 24 ore, solo 74, a conferma di un trend in decrescita tenendo conto dei 94 morti di sabato e dei 193 di venerdì scorso. Numeri che di fatto sbugiardano le voci incontrollate circolate negli scorsi giorni, che parlavano di un incremento dei contagi in Germania da quando era terminato il lockdown. Una doppia bugia anche perché di fatto nella nazione tedesca, non c’è mai stato un vero e proprio lockdown rigido come in Italia. Il Robert Koch Institut ha fatto altresì sapere che il famoso numero R con 0, è sceso a 0.74, il che significa che ogni persona ha la potenzialità di attaccare il virus a meno di un’altra persona.
CORONAVIRUS GERMANIA, SPAHN NON OTTIMISTA SUL VACCINO
Intanto è uscito allo scoperto Jens Spahn, il ministro della salute della Germania, che in vista della scoperta di un vaccino che possa definitivamente debellare il covid-19 ha spiegato: “Potrebbero essere necessari anni prima di averne uno efficace contro il coronavirus – le sue parole rilasciate alla televisione tedesca Ard – sarei felice se fosse possibile averlo in pochi mesi, ma trovo che dobbiamo essere realistici. Potrebbero anche servire anni, perché possono esserci delusioni, lo abbiamo appreso con altri vaccini. Lo sviluppo di un vaccino – ha aggiunto e concluso – è uno dei compiti più difficili nel campo della medicina”. Ricordiamo che per trovare la cura definitiva è stato istituito un dream team fra numerose nazioni, Italia compresa, con l’obiettivo appunto di unire le menti, i denari e gli sforzi, per un bene comune. Di questo gruppo non fanno però parte gli Stati Uniti, che vista la loro posizione anti-Oms, hanno preferito rimanerne estranei.