Tra i Paesi europei, e in generale in tutto l’Occidente, la Germania sembra essere quello che meglio sta attutendo il colpo del coronavirus. Con “solo” 123 morti registrati a fronte di 29.056 casi accertati, a Berlino hanno comunque deciso di raddoppiare la disponibilità dei posti letto in terapia intensiva. La sanità tedesca per il momento sembra reggere e funzionare: ne sono una testimonianza non soltanto la disponibilità ad accogliere alcuni malati dall’Italia (mossa politico-diplomatica per far dimenticare lo stop ai dispositivi medici alla frontiera di qualche giorno fa) ma anche dal numero dei guariti. Come riportato dalla Bild, infatti, il professor Lothar Wieler, capo del Robert Koch Institute (RKI), la massima autorità sanitaria in Germania, ha dichiarato ieri che “Almeno 2809 dei casi confermati sono guariti”.
CORONAVIRUS GERMANIA, MANOVRA AGGIUNTIVA DA 156 MILIARDI
Con Angela Merkel in isolamento dopo aver appreso che un medico con cui era stata a contatto è risultato positivo al coronavirus (ma il primo tampone eseguito su di lei ha dato esito negativo), sono in tanti a suggerire che in particolare in questa fase il controllo politico del Paese sia nelle mani dei virologi del Robert Koch Institute. La Bild in un articolo ha osservato: “Il Robert Koch Institute (RKI) è attualmente la più importante fonte di informazioni sul coronavirus. Medici e virologi, epidemiologi dovrebbero solo dare avvertimenti medici e valutazioni del rischio – e politici intelligenti attuare questi consigli con un senso delle proporzioni. Sorge la domanda: chi governa qui?”. Sul fronte economico, nella giornata di ieri il ministro delle Finanze Olaf Scholz (Spd) e il suo collega dell’Economia Peter Altmaier (Cdu) hanno annunciato un piano “monstre” da 750 miliardi concentrato in particolare sulla salvaguardia delle medie e piccole imprese. I due, parlando della manovra aggiuntiva da 156 miliardi, l’hanno definita come “la più grande mai varata nel dopoguerra”.